Prova di forza della destra contro Conte per il 2 giugno
La destra italiana, Lega e Fratelli d'Italia e Forza Italia, scende in piazza il 2 giugno per la Festa della Repubblica, in un momento delicato per il governo confrontato con la crisi economica e sociale acuita dalla crisi pandemica.
Una folla di centinaia di persone, nella quale non erano visibilmente garantite le distanze sociali prescritte, si è riunita all'imbocco di Via del Corso a Roma dove sono convenuti nei pressi di un tricolore lungo 500 metri i leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a cui si è aggiunto per i berlusconiani Antonio Tajani.
L'ex ministro dell'Interno non si è sottratto ai selfie di rito mentre gli agenti hanno assistito impotenti alla calca tra i partecipanti al corteo senza intervenire, presumibilmente per non peggiorare la situazione.
Un migliaio di persone ha manifestato contro il governo, in condizioni di sicurezza apparentemente migliori rispetto a quanto avveniva nello stesso tempo nella capitale, anche a Piazza Duomo a Milano. Una prova di forza con la finalità non dichiarata di dare uno scossone all'esecutivo giallo-rosso, chiamato a far ripartire il paese dopo il superamento della fase acuta dell'emergenza sanitaria.
Per la ricorrenza del 2 giugno il presidente della Repubblica Mattarella ha deposto una corona di alloro al Milite ignoto e si è successivamente recato a Codogno, allo scopo di rendere omaggio alle vittime del coronavirus nella città simbolo dove a febbraio è scoppiato il primo focolaio conosciuto della pandemia.
Il capo dello Stato ha ricordato che "la crisi non è finita" e che il paese si è trovato ad affrontare "difficoltà mai viste". Per questi motivi ha invitato i suoi connazionali a dare prova di "unità, coesione e responsabilità".
L'analisi del corrispondente della RSI a Roma Lorenzo Buccella:
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