Italia, sgominati i “clan” degli ultras di Inter e Milan
Tra le persone fermate anche una guardia del corpo di Fedez.
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A Milano diverse persone sono state arrestate nell’ambito di una grande inchiesta sul tifo organizzato di Inter e Milan.
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La Polizia di Stato italiana ha eseguito decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni e altri gravi reati.
Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico. Tra i coinvolti nel maxi blitz ci sono, tra gli altri, uno dei capi ultrà interisti, Marco Ferdico, molto legato ad Antonio Bellocco, ‘ndranghetista ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, anche lui al vertice della curva nerazzurra e in carcere per omicidio. E poi Luca Lucci, capo degli ultras milanisti, già condannato per droga e noto perché si fece fotografare nel 2018 con l’allora vicepremier italiano Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud. In più anche Christian Rosiello, bodyguard del cantante Fedez.
Il servizio del Telegiornale della Radiotelevisione della Svizzera italiana:
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L’operazione è partita nelle prime ore di lunedì da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza italiane, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano. Oltre all’attività degli agenti della Polizia, altre misure sono state eseguite da militari del Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata (SCICO) e del Nucleo polizia economico finanziario della Guardia di finanza di Milano – GICO.
Catering sottoposto a pizzo
Tra le presunte attività estorsive, contestate nella maxi inchiesta, che ha delineato una “alleanza” tra le curve degli ultrà interisti e milanisti nei traffici illeciti anche con infiltrazioni della ‘ndrangheta, c’è principalmente quella sui servizi di catering relativi allo stadio di San Siro.
In più, da quanto si è saputo, dalle indagini dei pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra sono emerse anche estorsioni e richieste di “pizzo” nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dal Meazza, oltre a una serie di pestaggi e cosiddetti “reati da stadio”. L’inchiesta non riguarderebbe, invece, traffici di droga. Le misure cautelari sono 19, di queste 16 in carcere e tre ai domiciliari.
I reati contestati sono associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
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