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I social network per ritrovare i ragazzi scomparsi

Bmbini che appendono i loro disegni a una parete per solidarietà della scomparsa di una loro amica.
Nel 2011 scomparvero vicino a Losanna le gemelle Alessia e Livia. Amiche e amici di scuola composero un muro con i loro disegni. Keystone / Christian Brun

Lanciata dall'AS Roma la campagna social per ritrovare i minori scomparsi, l'iniziativa coinvolge anche le squadre elvetiche del Basilea, Zurigo e Young Boys che in Europa League ha affrontato proprio la Roma.

I social network sono uno strumento potentissimo anche per segnalare la scomparsa di un bambino e iniziare le ricerche. La squadra di calcio della RomaCollegamento esterno, già da un po di tempo dà vita alla Missing Kids Social CampaignCollegamento esterno. L’iniziativa è curata da Roma Cares – il braccio solidale della squadra della serie A italiana – e ha già consentito di ritrovare sette ragazzi scomparsi; l’ultima, in autunno, è una 17enne italiana.

Quale la dinamica dell’azione? Invece del cartone del latte, come nei decenni passati, la Roma usa il gigantesco amplificatore dei social network accoppiando le foto dei ragazzini alla presentazione dei suoi nuovi acquisti. La Roma è riuscita a coinvolgere più di 200 club di 61 nazioni e cinque continenti, tra cui gli svizzeri FC Basilea, Young Boys e FC ZurigoCollegamento esterno che rilanciano i post sul tema dell’ECACollegamento esterno, la European Club Association.

Anche Missing Children SvizzeraCollegamento esterno, molto presente sui social, utilizza la campagna della Roma e tra le due iniziative c’è un legame speciale: la vicenda di Alessia e Livia Schepp, le due gemelle rapite dal padre nel 2011. Ce lo raccontano Paul Rogers, l’ideatore della campagna e Alessandro Induni, di Missing Children in questo servizio.

Ecco il servizio:

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tvsvizzera.it/fra con RSI


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