Felice Besostri: Italicum come il Porcellum, da abrogare
Nel 2013, un suo ricorso contribuì ad affossare la legge elettorale; ora l'avvocato italo-svizzero si scaglia contro la riforma di cui Renzi va più fiero
A due anni dal Porcellum, Felice Carlo Besostri torna alla carica: con una raffica di ricorsi si scaglia contro la riforma di cui Renzi va più fiero: l'Italicum.
Ex senatore in Italia, già candidato al Consiglio Nazionale in Svizzera, Besostri nel 2013 contribuì ad affossare la legge elettorale italiana. Un anno e mezzo più tardi, frutto d'un compromesso tra Renzi e Berlusconi, arrivò quella nuova.
Ma secondo l'avvocato in pensione, cittadino italo-svizzero, i vizi rimangono: l'Italicum sarebbe da abrogare perché incostituzionale.
Forza Italia lo corteggia, la minoranza del PD lo appoggia, il Movimento 5 stelle vorrebbe Felice Besostri addirittura alla Corte costituzionale. La sua battaglia è appena cominciata. Dopo l'Italicum, annuncia, impallinerà anche la riforma del Senato.
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