Dimissioni Marino, Sabella “era l’ultimo baluardo contro il malaffare”
L'assessore alla legalità: "non c'erano più le condizioni politiche". Futuro da sindaco? "Mai fatto politica"
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Dimissioni Marino, Sabella “era l’ultimo baluardo di legalità”
Ex magistrato, procuratore nel pool antimafia di Palermo con Gian Carlo Caselli, Alfonso Sabella era stato nominato assessore alla legalità dal sindaco dimissionario. Ora viene indicato come possibile commissario (lui risponde: “è una boutade, non ne so nulla”) e addirittura come candidato alla poltrona di sindaco.
Sulle dimissioni di Marino dice “ormai erano un atto dovuto perché non c’erano più le condizioni politiche. Una grande sconfitta per la città. Difficilmente credo ai complotti -aggiunge- ma qualcosa che non torna c’è. L’azione di Marino di sicuro non è stata gradita agli spartitori”.
Insomma dietro ai continui attacchi al sindaco potrebbe esserci la mano di qualcuno che avrebbe approfittato degli errori e della superficialità di Ignazio Marino. Un complotto messo in atto attraverso una serie di leggerezze e di mancate comunicazioni che hanno fatto del primo cittadino di Roma il bersaglio nazionale di critiche e di inviti alle dimissioni. “Stavamo facendo qualcosa di importante per questa città. E’ una sconfitta per Roma. Per chi stava cercando di ricostruire un percorso di legalità e di regole assente da troppo tempo”. Alfonso Sabella ammette: “E’ un reato, certo, quello commesso da Marino, ma poca roba rispetto a quello che ha fatto per questa città nel momento in cui questa amministrazione era intrisa di Mafia Capitale”. Poca roba rispetto agli intrighi e alle cene di molti altri.
Raffaella Fanelli
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