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Italia, vaccini d’obbligo per iscriversi a scuola

Il Consiglio dei ministri italiano ha approvato venerdì il decreto legge che reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l'iscrizione ad asili nido e scuole materne, ovvero nella fascia d'età 0-6 anni. L'obbligo riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè a 16 anni di età.

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Per i ragazzi dalle elementari in poi, non si prevede il divieto di iscrizione a scuola, bensì sanzioni per i genitori che andranno da 500 a 7’500 euro. Inoltre, il genitore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla ASL (Azienda sanitaria locale) al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale, la quale tuttavia –precisa il Ministero della Salute in una nota- non sarà automatica.

Quali vaccinazioni, entro quando

Obbligatorie, a partire dal prossimo settembre, saranno 12 vaccinazioni: le 4 già inderogabili (antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B) alle quali si aggiungono anti-pertosse, anti-meningococco B e C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella e il vaccino contro l’Aemophilus influenzae.

A illustrare provvedimento, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, è stato il premier Paolo Gentiloni: “Il decreto rende obbligatori una serie di vaccini che finora erano semplicemente raccomandati”, ma “con modalità transitorie per consentire a famiglie e sistema di adeguarsi alla decisione senza traumi”.

Scongiurare emergenze, rieducare all’importanza dei vaccini

Si è scelto di adottare un decreto sui vaccini, aggiunge il primo ministro, “perché nel corso degli anni la mancanza di misure appropriate e il diffondersi soprattutto negli ultimi mesi di comportamenti e teorie antiscientifiche ha provocato un abbassamento dei livelli di protezione vaccinale”.

“Operiamo con un decreto anche perché negli ultimi mesi ci sono state diverse decisioni di Regioni su questo punto e il governo intende dare un indirizzo generale”. “L’obiettivo è quello di evitare che le difficoltà che oggi ci sono si trasformino in vere emergenze”.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parlando di un “calo della percezione del rischio anche per ‘fake news’ e movimenti no-vax”, ha chiarito che la scuola “avrà l’obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione, l’Asl avrà l’obbligo di chiamare la famiglia e dare dei giorni per vaccinare. Se ciò non avviene c’è una sanzione molto elevata. E il controllo avviene ogni anno, non una tantum”.

Per il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, l’attuazione della nuova normativa “va fatta in modo tale che progressivamente e celermente si rieduchino le famiglie sull’importanza dei vaccini”.

Il Codacons: “incostituzionale”

Se il mondo della scienza plaude, un giudizio negativo arriva dal presidente del Veneto Luca Zaia, che parla di “un decreto fumoso, evidentemente frutto di una mediazione”, mentre il Codacons annuncia che impugnerà il provvedimento perché “incostituzionale”.

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