Commissione UE, “giustificata” una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia
L'Italia non ha rispettato le regole di bilancio dell'UE a causa dell'aumento del suo debito pubblico. È quanto ritiene la Commissione europea, secondo cui la situazione giustifica l'apertura di una procedura d'infrazione nei confronti di Roma.
Se gli Stati membri sosterranno questa conclusione nelle due prossime settimane, l’esecutivo europeo potrà raccomandare l’apertura formale della procedura prima della riunione dei ministri delle finanze dell’UE di inizio luglio.
La procedura può comportare sanzioni fino a 0,2% del PIL, ovvero 3,5 miliardi di euro.
Secondo la Commissione, l’Italia sta facendo marcia indietro sugli impegni presi nell’ambito di riforme strutturali e del sistema pensionistico. Questo potrebbe “influenzare negativamente il potenziale di crescita italiano”, ha comunicato.
Interessi sul debito pari alle spese per l’istruzione
Il debito pubblico del Belpaese ha raggiunto il 132,2% del PIL lo scorso anno e potrebbe arrivare a 133,7% quest’anno e a 135,2% nel 2020, stima la Commissione. “Le recenti politiche dell’Italia hanno inflitto danni. L’Italia paga per interessi” sul debito “tanto quanto spende per tutta l’istruzione, pari a 38’400 euro per abitante, e la crescita si è quasi interrotta”, ha affermato il vicepresidente della Commissione europea per gli affari finanziari Valdis Dombrovskis.
La Commissione punta dunque il dito contro le nuove misure, e soprattutto contro Quota 100, perché è la riforma che “capovolge” gli effetti positivi degli interventi del passato e indebolisce “la sostenibilità a lungo termine” delle finanze, danneggiata anche dall'”aumento dei tassi d’interesse dei titoli di Stato osservato nel 2018 e 2019″.
Il grande stock del debito pubblico, si legge tra le altre cose nel rapporto presentato martedì, “non offre spazi di manovra per affrontare shock economici, rappresenta un peso che grava sulle spalle delle prossime generazioni” ed espone il paese “a crisi di fiducia da parte dei mercati”. Quindi, affrontare questo problema “dovrebbe rimanere una priorità nell’interesse stesso dell’Italia”.
L’esecutivo UE raccomanda di usare le entrate inattese per abbattere il debito, spostare la tassazione dal lavoro e combattere l’evasione, specialmente l’omessa fatturazione, rafforzando l’uso di pagamenti elettronici e abbassando la soglia per i pagamenti in cash. Bisogna poi attuare pienamente le passate riforme delle pensioni per ridurre il peso di quelle di vecchiaia sulla spesa pubblica e creando spazio per altre spese sociali pro-crescita.
“Ci lasciano tutto il peso e ci fanno la morale”
Non si è fatta attendere la reazione del vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle Luigi di Maio che su Facebook ha scritto che “è molto seccante che ogni giorno si trovi un motivo diverso per parlare male dell’Italia e di questo governo!”
“Sono anni che diamo senza ricevere, o che riceviamo meno di quanto ci spetterebbe, anni che siamo totalmente ignorati sulla questione migranti, ad esempio. Ci lasciano tutto il peso e, come se non bastasse, poi ci fanno pure la morale sui danni fatti dal PD. Così non va bene, così è troppo facile”, critica Di Maio che, invitando tutti (compresa Bruxelles) a rimboccarsi le maniche, conclude: “Quota 100 non si tocca e, sia chiaro, le pensioni degli italiani non si toccano!
L’altro vicepremier, Matteo Salvini ha sottolineato come “tagli, sanzioni e austerità hanno fatto aumentare il debito, la povertà, il precariato e la disoccupazione”. “Noi dobbiamo fare il contrario”, ha detto il leader della Lega.
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