Cuzari condannato in Italia per evasione IVA
Giovanni Cuzari, il patron della scuderia motociclistica Forward Racing, è stato condannato in Italia per aver evaso l’IVA. Lo si è appreso venerdì. La vicenda è la stessa per la quale in Svizzera è indagato con l’accusa di riciclaggio aggravato e che nell’estate del 2015 aveva portato all’arresto suo e dell’allora capo dell’ispettorato fiscale ticinese, Libero Galli.
Il Tribunale di Milano lo ha condannato a due anni di carcere sospesi. La sentenza di primo grado, depositata in giugno, risale al 19 aprile scorso e rappresenta il fronte italiano della vicenda per la quale Giovanni Cuzari è tuttora indagato in Ticino.
L'accusa
Secondo il procuratore generaleLink esterno John Noseda -tesi contestata dalla difesa- la scuderia motociclistica di Agno avrebbe sottoscritto, in Italia, dei contratti di sponsorizzazione parzialmente fittizi: una parte dei soldi sarebbe tornata in nero allo sponsor o a persone vicine a esso, permettendo di dedurre dalle tasse un importo maggiore della spesa realmente sostenuta.
Non solo: in Svizzera, il denaro sarebbe approdato attraverso un fitto giro di società-cartiera, con dei passaggi creati allo scopo di evadere l’IVA.
Il verdetto dei giudici milanesi riguarda proprio l’elusione di tale imposta e le fatture inesistenti nel periodo in cui Cuzari rivestì la carica di amministratore della Media Action Srl, la società italiana che stringeva i contratti con i vari sponsor. Si parla dunque del 2013 e del 2014, per un’evasione complessiva di circa tre milioni di euro.
L'appello
La decisione della magistratura italiana è stata impugnata in appello, spiega il legale svizzero di Cuzari, Marco Bertoli. "Il ricorso si fonda sia sulla mancanza dei presupposti del reato, sia sulla carenza dell’elemento soggettivo. Comunque sia", conclude Bertoli, "tanto in Ticino, quanto in Italia vale a tutt’oggi la presunzione di innocenza".
Tra gli indagati, figura pure l’ex-socio di Cuzari Mario Rezzi, come lui arrestato nell’estate del 2015. In Italia, i procedimenti penali contro i due sono stati disgiunti, e presto anche Rezzi comparirà alla sbarra.
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