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Darwin Airline venduta alla slovena Adria

È stato firmato mercoledì l’accordo di vendita di Darwin Airline alla compagnia aerea slovena Adria Airways, un passo necessario per salvare il vettore ticinese, dopo la rinuncia del partner strategico Etihad. Non è esclusa una riduzione del personale.

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L’avventura dell’unica compagnia aerea del Canton Ticino finisce quindi dopo 14 anni. Le azioni di Darwin -che opera con il marchio Etihad Regional in diversi paesi europei- sono state tutte acquistate dalla una società svizzera sussidiaria della slovena Adria, membro di Star Alliance, vettore leader nell’Europa sudorientale.

La partner araba di Darwin, Etihad, ha deciso di disimpegnarsi dai cieli europei all’indomani del commissariamento di Alitalia, di cui possedeva quasi il 50%. Al consiglio d’amministrazione della compagnia svizzera non è restato che cercare rapidamente un altro partner.

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Adria Airways è stata fondata nel 1961 e privatizzata nel 2016. Serve 19 destinazioni in Europa e impiega 400 dipendenti. Troppo presto per parlare di nuovi collegamenti: la strategia sarà presentata nei prossimi mesi.

Il quartier generale resta Lugano-Agno

In base all’accordo, Darwin continuerà a operare con gli attuali nome e certificato di operatore aereo (AOCCollegamento esterno), mentre il marchio commerciale cambierà da Etihad Regional ad Adria Airways Switzerland. L’aeroporto di Lugano rimarrà scalo principale, quello di Ginevra sarà seconda base operativa.

L’alternativa era la chiusura. Nelle trattative e nella volontà di salvare la compagnia avrebbero avuto un ruolo determinante gli azionisti privati svizzeri, capitanati da Sergio Ermotti. Bocche cucite, però, sul prezzo di vendita. 

Possibili tagli al personale

“Il cambio di proprietà di Darwin, per l’aeroporto di Lugano, ha un effetto neutro o forse addirittura positivo”, ha commentato il direttore uscente di Lugano Airport Alessandro Sozzi, “in considerazione del fatto che parliamo di una compagnia aerea che fa parte dello stesso gruppo di Swiss”.

Sull’eventualità di tagli al numero di dipendenti dello scalo, però, Sozzi non si esprime.

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