Un presidente “italiano” per l’Argentina
Tutti i tre principali candidati alla successione di Cristina Kirchner hanno origine italiane. Non succedeva da 50 anni
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Un presidente “italiano” per l’Argentina
Scioli, Macri, Massa. E poi ancora Zannini, Micchetti e così via. La corsa per le elezioni presidenziali in Argentina, 24 milioni di cittadini devono scegliere domenica il successore di Cristina Fernandez de Kirchner, è letteralmente “invasa” da cognomi tipicamente italiani. Non c’è da stupirsi, visto che sulle rive del Rio della Plata sono arrivati a partire da fine l’Ottocento diverse ondate di immigrati dalla Penisola. Cominciarono i piemontesi e liguri, poi fu la volta di veneti, lombardi, calabresi, siciliana, pugliesi e via via tutti gli altri. Arrivarono inizialmente braccianti, artigiani e contadini e poi commercianti, operai, sarti, venditori. I loro figli e nipoti sono diventati medici, avvocati, ricercatori e hanno perso col tempo il vincolo d’appartenenza alla madrepatria per integrarsi a pieno nel “melting pot”, il crogiuolo di razze che in Argentina, molto più che negli Stati Uniti, ebbe una componente maggioritaria latina, composta per lo più da italiani e spagnole, come spiega Fernando Devoto, uno dei più autorevoli storici dell’emigrazione in argentina.
Nella storia argentina sono stati molti i dirigenti e politici con cognomi italiani. Non molti i presidenti; i più recenti, si fa per dire, sono stati Arturo Frondizi (1958-1962) e il radicale Arturo Illia (1963-66). Dal ritorno della democrazia nel 1983 alla Casa Rosada sono andati lo “spagnolo” Raul Alfonsin, il “siriano” Carlos Menem, l’iberico Fernando De La Rua, lo “svizzero-croato” Nestor Kirchner e Cristina Fernandez, anche lei di chiara ascendenza spagnola. I tre principali candidati di questa competizione, invece sono al 100% italiani. Il favorito è Daniel Scioli, attuale governatore della provincia di Buenos Aires e scelto come suo erede dalla presidente Cristina Kirchner. Il suo bisnonno Luigi era originario di Moteroduni, nel molisano e in Argentina avviò una florida attività commerciale. Il candidato del centrodestra Mauricio Macri è figlio di Franco, imprenditore italo-argentino nato in Calabria ed emigrato giovanissimo a Buenos Aires dove è stato per un certo periodo anche titolare della distribuzione delle vetture Fiat. Oriundo italiano è anche Sergio Massa, peronista non kirchnerista che punta ad essere la vera sorpresa di questo voto. In un’elezione dal risultato incerto, non si sa Scioli ce la farà a strappare la vittoria al primo turno o sarà costretto ad un ballottaggio, l’unica sicurezza è che il prossimo presidente degli argentini sarà un “Tano”, come vengono chiamati a Buenos Aires i discendenti degli emigrati italiani.
Emiliano Guanella
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