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Trottano i galoppini

Il 10 aprile si capirà anche l'effetto del voto per corrispondenza alle comunali ©Ti-Press/Samuel Golay

In Ticino, dove gli elettori andranno alle urne il prossimo 10 aprile per le Comunali, il "mestiere" di procacciatore di voti non conosce crisi

Le elezioni comunali in Ticino si avvicinano. Il 10 aprile è tra due settimane. E con l’approssimarsi della prima volta in cui i cittadini possono scegliersi i loro amministratori per corrispondenza c’è chi si sta spendendo alacremente.

I candidati sono attivissimi, per contattare tutti prima che le buste partano per le cancellerie, e nell’ombra lavorano i “galoppini elettorali”, espressione di una passione per la corsa di qua e di là al fine di procurare voti che resiste nel tempo.

Qualche giorno fa, all’entrata di una casa anziani è spuntato un cartello. Diceva “gentili visitatori, grazie per le vostre visite ma per favore… no campagna elettorale”.

Un messaggio chiaro a chi tenta di avvicinare gli anziani ospiti, fra i principali obiettivi dei procacciatori di voti. L’avviso dimostra che non sono scomparsi, anche nell’era dei social network e del villaggio globale.

Probabilmente sono più attivi nei piccoli centri se, come sottolinea il direttore degli istituti sociali di Lugano Paolo Pezzoli, nelle strutture gestite dalla Città (dove sono state adottate precise regole per evitare abusi in materia di votazioni) non se ne vedono in giro.

Ma il caso di Chiasso, dove la candidata leghista al Municipio tre giorni fa ha denunciato la presunta attività di personaggi impegnati a dissuadere le persone a votarla, fa pensare che anche i centri non siano immuni dal fenomeno.

Oggi, con il voto per corrispondenza generalizzato anche alle comunali, il lavoro dei galoppini sembra semplificato. Ed è anche per questo che il Ticino è stato l’ultimo cantone a decidersi a fare il passo approvando nel 2013 l’iniziativa parlamentare presentata dal recentemente scomparso Angelo Paparelli osteggiata da una minoranza convinta che “i pericoli di un voto condizionato da pressioni di vario tipo sussistono”. Ma sono pure aumentate le occasioni di controllo e la circolazione delle informazioni.

Il confine fra la legalità di un suggerimento e l’illegalità dell’incetta dei voti è molto sottile. Cogliere sul fatto il galoppino è difficile, ma anche la storia recente parla di casi sfociati nel penale per violazione dell’articolo 282 bis del codice penale svizzero, che recita: “è punibile con una multa chiunque raccoglie, riempie o modifica sistematicamente schede per un’elezione o votazione”.

Forse i galoppini avranno perso un po’ degli argomenti che potevano avere quando per un voto non si offriva anche il rientro a casa agli emigrati, ma intanto continuano a trottare.

Diem/CSI

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