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Le elezioni ticinesi viste da Leonardo, frontaliere

Milano-Ticino andata e ritorno. La sveglia suona alle 4.45 perché il turno inizia alle 7: la vita quotidiana di un lavoratore di frontiera.

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I frontalieri in Ticino, per la prima volta in vent’anni, sono in calo. A fine 2018 erano 62’053: 3’499 in meno rispetto all’ultimo trimestre del 2017. Nonostante ciò, nella campagna elettorale che sta per chiudersi, i frontalieri sono stati al centro di molte attenzioni.

Come le vivono, loro, queste attenzioni? Noi ne abbiamo parlato in un viaggio che inizia poco prima dell’alba con Leonardo, che da Milano parte ogni mattina alla volta del Canton Ticino per iniziare la sua giornata di lavoro come orologiaio.

Il racconto della sua storia si intreccia con le problematiche della vita da frontaliere che lui vuole fare arrivare alla politica. Il viaggio-racconto di Leonardo è intervallato dalle testimonianze della UIL FrontalieriCollegamento esterno, sindacato italiano di categoria, e dall’AITICollegamento esterno, l’Associazione industrie ticinesi.

“Arrivo al lavoro con un po’ di stanchezza mentale per il traffico e la coda in dogana — dice Leonardo giungendo a destinazione — ma sempre col sorriso e voglia e passione per il lavoro che faccio”.

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