Resta al palo il salario minimo in Ticino
Si allungano i tempi per l'introduzione di una Legge sul salario minimo nel Canton Ticino. Di fronte alla proposta elaborata dal Consiglio di Stato dopo il 'sì' popolare di quasi quattro anni fa, si contano ora ben quattro posizioni distinte. Senza contare le contrarietà emerse al di fuori della Sottocommissione lavoro.
L'iniziativa dei Verdi Salviamo il lavoro in TicinoLink esterno", sostenuta anche da Lega e Partito socialista, fu accolta in votazione popolare nel giugno del 2015, con oltre il 54% dei consensi.
Sulla propostaLink esterno del Consiglio di Stato (con un salario minimo lordo compreso tra 18,75 e 19,25 franchi all'ora, calcolato applicando la percentuale del 55% alla mediana salariale svizzera per settore economico) era stato raggiunto negli scorsi mesi un accordo di maggioranza.
Vi avevano aderito tre dei quattro partiti di governo. Ma l'accordo è caduto e ognuno di essi, ora, ha una propria posizione. In Gran Consiglio (parlamento) si prospetta pertanto un "tutti contro tutti".
Il Partito liberale-radicale sostiene la proposta governativa, i socialisti chiedono minimi più alti, il Partito popolare democratico propone un contributo di solidarietà da prelevare sui salari dei frontalieri a favore dei residenti mentre la Lega vuole un bonus per le aziende che assumono residenti.
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