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Slitta riunione al Cipe, ancora incertezza per l’Arcisate-Stabio

(RSI)

I lavori proseguono ai ritmi degli ultimi mesi in attesa del "via libera" al piano cave

L’atteso incontro al Comitato Interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) di Roma, che oggi, venerdì, avrebbe dovuto decidere sul finanziamento per smaltire le terre all’arsenico della ferrovia Arcisate-Stabio sul territorio italiano, è slittato alla prossima settimana. Probabilmente a venerdì prossimo, 10 ottobre. A dirlo sono i sindaci dei paesi attraversati dall’infrastruttura in costruzione che nei giorni scorsi hanno letto di nuovo di possibili chiusure del cantiere su articoli di giornale che riprendevano una nota stampa dell’azienda che sta portando avanti i lavori sulla ferrovia transfrontaliera, che avrebbe dovuto essere pronta per Expo 2015.

“Contrariamente a quanto letto nei giorni scorsi”, ha detto alla Rsi Flavio Nossa, sindacalista della Fillea Cgil che nella mattinata di venerdì era proprio nel cantiere della linea ferroviaria oltre confine, “i lavori procedono come prima, con i limiti che conosciamo ma come prima. Io ero con i lavoratori fino a poco fa. Ora c’è particolare attenzione alla decisione del Comitato Interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) perché determinerà sostanzialmente i tempi di prosecuzione dell’opera con la movimentazione delle terre contenenti arsenico”.

A conferma delle parole del sindacalista ci sono le testimonianze di alcuni abitanti prossimi ai cantieri, che registrano il solito via vai di mezzi pesanti. Due sono i siti indicati per lo stoccaggio delle terre attorno al quale ruota tutto il contenzioso, come ribadito dal sindaco di Cantello Gunnar Vincenzi: le cave di Viggiù ed Arcisate. La decisione del Cipe è fondamentale per cominciare a scavare di nuovo, per mandare avanti la parte più considerevole dell’opera ferroviaria che in molti, ormai, si chiedono quando avrà termine.

SdR

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