Comprarono un orologio di lusso con carta straccia, condannati
Sono stati condannati giovedì a Lugano un 38enne sloveno e un 26enne italiano residente in Svizzera che nell'agosto dello scorso anno avevano truffato un commerciante ginevrino. Quest'ultimo ha venduto loro un orologio Patek Philippe senza accorgersi che il denaro ricevuto in cambio era carta straccia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/Zz con RSI (Il Quotidiano del 23.08.2018)
Contenuto esterno
Il commerciante di Ginevra aveva acquistato il prezioso orologio per 390’000 dollari e stava cercando un compratore quando dei sedicenti emissari di un magnate russo l’hanno avvicinato dicendosi disposti a sborsare ben 540’000 franchi per avere l’oggetto.
Solo una piccola parte dei soldi era autentica.
Keystone
Lo scambio è avvenuto a Lugano. Solo in seguito la guardia del corpo che il ginevrino si è portato appresso si è resa conto che qualcosa nei soldi ricevuti non andava. Le banconote, infatti, erano quasi tutte false.
Grazie alle telecamere della città e dello stabile i membri della banda, scappati nel frattempo in Italia, sono stati individuati. Su uno di loro la richiesta di estradizione è ancora pendente, mentre altri due membri della banda, uno sloveno 38enne e un italiano 26enne residente nel canton Ticino, sono stati condannati giovedì alle Assise criminali di Lugano.
Al primo sono stati inflitti 22 mesi di carcere parzialmente sospesi. Tenendo conto della detenzione preventiva, potrà dunque lasciare subito il carcere. Il secondo è stato invece condannato a 20 mesi sospesi. Entrambi non potranno più mettere piede in Svizzera. Uno per sette anni, l’altro per i prossimi quattro.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Tentata truffa in Ticino, alla sbarra 50enne italiano
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se fosse andata in porto, la sua truffa lo avrebbe sistemato economicamente per il resto della sua vita. Un 50enne italiano, giunto a Lugano una decina di anni fa, nel 2013 investe il capitale rimastogli dopo la chiusura della sua prima ditta per creare, nel Mendrisiotto, nel sud del cantone, una nuova società di software e…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un anno fa su Facebook ha perso la testa per un certo Jacques Grenier. Che in realtà è un signor nessuno ma che si è impossessato delle foto di un personaggio molto noto in Italia, Massimiliano Titone, consulente nel campo dell’orientamento scolastico e universitario. Titone, nella vicina penisola, è diventato famoso per essere l’uomo più clonato sui social: i…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nei giorni scorsi è stato segnalato nel basso Ticino, a ridosso del confine italiano, la presenza di un falso agente di polizia che si identifica mostrando un tesserino evidentemente finto. Come racconta la polizia cantonale, l’uomo di presenta porta a porta con la scusa di voler parlare dei presunti furti avvenuti nella zona. Si fa…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’intermediario in questione è una 61enne belga titolare di una società con sede a Lugano, la Empire Fine Arts Sagl. La vittima del raggiro un gallerista di Parigi, a cui la donna fece appunto credere di essere stata incaricata, da una fondazione americana, di piazzare i dipinti di Cézanne. Rassicurato da una serie di documenti…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Tre persone sono state arrestate ad aprile per per truffa riciclaggio di denaro e falsità in documenti: uno svizzero e un italiano residenti in Svizzera e un secondo cittadino italiano residente in Italia. Una prima stima dell’ammanco di cui sono presunti responsabili parlava di un milione di franchi, ma secondo quanto rivelato mercoledì dalla Radiotelevisione svizzera, sarebbe…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.