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Più vini e meno carne alla frontiera: fa differenza?

Le nuove disposizioni doganali, in vigore da luglio ai valichi turistici, sono percepite per ora soltanto dai commercianti italiani

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Dallo scorso 1° luglio, ai valichi turistici, sono cambiati i quantitativi di beni sensibili che è possibile portare in Svizzera senza pagare dazio. Sono aumentate le franchigie per bevande alcoliche, tabacchi, panna e grassi alimentari (olii, burro e margarina), è complessivamente diminuita quella sulla carne. Al contempo, molte merci non sono più soggette a limiti né tributi (i dettagli, nell’ospuscolo ‘Attraversare la dogana svizzeraCollegamento esterno‘).

Ma le nuove disposizioni doganali influiranno davvero sulle abitudini dei ticinesi che fanno acquisti in Italia?

Se il cambiamento è stato subito percepito dai commercianti italiani di frontiera (con soddisfazione delle enoteche, rammarico dei macellai), sul fronte svizzero non si osservano per ora effetti. Il direttore della Società mastri macellai salumieri Ticino e MesolcinaCollegamento esterno, Erich Jörg, ci conferma dopo un giro di telefonate ai dettaglianti della Svizzera italiana che nessuno ha visto aumentare la clientela dal primo luglio, né ha notato flessioni nella vendita di carni rosse fresche (le uniche che, con le nuove disposizioni, possono essere importate in maggiore quantità). Bruno Bonfanti -che oltre a presiedere l’Associazione ticinese negozianti di vini e vinificatoriCollegamento esterno, è responsabile vendite di un grosso importatore- preferisce non tracciare bilanci a nome della categoria (“lo si potrà fare tra un anno, meglio ancora a fine 2015”) e non nota “grandi sconvolgimenti” nelle ordinazioni dei rivenditori. Del resto, ci fa notare il titolare di un’enoteca a Lavena Ponte Tresa, non tutte le fasce di clientela hanno tratto vantaggio dalle nuove norme [cfr. video].

Ai posti di frontiera, intanto, non tutto fila liscio. Di per sé, attraversare la dogana turistica con quantità di vini o carne fuori franchigia non è un problema: basta pagare i tributi e l’eventuale IVA. Il presupposto, però, è aver dichiarato correttamente il contenuto del bagagliaio, altrimenti si incorre in sanzioni. E se nelle prime settimane dall’introduzione del nuovo regime si è osservata nei viaggiatori una maggior disciplina, ci dice Davide Bassi, portavoce delle Guardie di confine regione IV, le infrazioni sono poi tornate ai livelli di prima di luglio.


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