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Offensiva parcheggi per frontalieri nelle località di confine

auto in dogana
Il valico di Ponte Tresa è tra i più utilizzati dai lavoratori e dalle lavoratrici frontaliere. Keystone / Karl Mathis

A Lavena Ponte Tresa aprono 120 nuovi posteggi per i lavoratori che possono avvalersi dei mezzi pubblici in Ticino, oltre ai 300 già aperti a Luino. Il traffico preoccupa il versante lombardo.

Aumentano i parcheggi per i frontalieri nelle cittadine di confine. Solo tra Lavena Ponte Tresa e Luino negli ultimi periodi ne sono stati progettati e messi in opera un migliaio, tutto ciò nella speranza che i lavoratori italiani possano lasciare l’auto e, dopo qualche passo, prendere il treno. Che sia un TILO, come nel caso di Luino, o una “metropolitana leggera” come nel caso di Lavena Ponte Tresa dove il treno delle FLP porta fino al cuore di Lugano attraversando alcune aree industriali del Malcantone densamente “popolate” di frontalieri.

Vero, sono tentativi e spesso – come nei due casi sopra citati – sono frutto di sinergie tra Ticino, Lombardia e i Municipi interessati grazie ai progetti di cooperazione transfrontaliera Interreg.

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Per il Malcantone c’è “Un, due Tresa”

Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena, ha percorso alcuni passi sull’area che sarà aperta i primi di dicembre sottolineando come il problema sia ormai condiviso soprattutto in cittadine di confine che hanno come terminale la dogana. Ora bisogna stimolare la volontà delle persone di lasciare l’auto per proseguire con i trasporti pubblici, un lavoro che le istituzioni stanno già facendo da tempo qui sul Ceresio. “Perché si generi quel cambiamento nelle abitudini delle persone che le conduca a preferire l’utilizzo dei trasporti pubblici – dice il sindaco – è necessario che i servizi offerti da questi ultimi siano di facile accesso, comodi e vantaggiosi”.

Un incentivo potrebbe essere sicuramente il fatto che la sosta è completamente gratuita. “Questa nuova possibilità di parcheggio a lunga sosta – conclude – andrà a incrementare l’offerta Park&Ride già attiva, che prevede una tariffa particolarmente conveniente per chi sceglie di sostare in piazza Mercato per poi raggiungere la stazione ferroviaria FLP di Tresa”.

auto in colonna
Scene di ordinaria amministrazione per tutti quei lavoratori frontalieri che ogni giorno transitano dalla strada di Ponte Tresa. © Keystone / Ti-press / Gabriele Putzu

Dalla nuova area, che ha anche posti coperti, alla stazione del treno, si impiegano grosso modo meno di dieci minuti a piedi, uno sforzo che già fanno moltissimi utenti del parcheggio lungo la Tresa. Da tempo si discute di accessi più diretti, di passerelle pedonali, di allungamento della stazione ticinese ma, al netto di quelli che qualcuno considera progetti ancora prematuri o futuristici, il nuovo posto di sosta è stato già apprezzato dai convinti “eco-frontalieri”. Lo stesso Mastromarino evidenzia l’utilità di strumenti come l’Interreg e la forte volontà comune, tra Municipi italiani e ticinesi, di togliere auto dalla strada a favore della ferrovia. A tal proposito, va detto, oltre confine guardano con interesse al progetto Rete tram-treno del Luganese.

A Luino lasci l’auto per il treno o…il postale

Luino e Lavena Ponte Tresa sono uniti dalla Tresa ma “divisi” nelle possibilità dei lavoratori frontalieri per un accesso alla mobilità lenta. Anche qui la locale amministrazione comunale ha portato avanti – tra i partner il Comune di Gambarogno – la costruzione e ristrutturazione di due aree di parcheggio per un totale di 337 posti auto grazie sempre a un progetto Interreg dal nome Smart Border.

Chi abita in questa area del Varesotto, i frontalieri intervistati lo hanno riferito, trova certo meno traffico nell’arrivare al valico di Dirinella, senza contare che devono attraversare la strada statale del Verbano 394 che è una sorta di autostrada rispetto ai “budelli” della Valmarchirolo o Valganna dove è facile imbottigliarsi. Non solo, sono meno privilegiati dei loro colleghi che lavorano nell’area industriale del Malcantone dove le fabbriche o le officine sono a poca distanza dalla linea FLP. Un dato questo non scontato che all’inizio ha portato moltissimi frontalieri a scartare l’ipotesi di prendere il treno dalla stazione di Luino, direzione Cadenazzo.

A questo problema si è cercato di rimediare con lo studio di possibili torpedoni per arrivare più vicino ai posti di lavoro e a sviluppare – su questo anche punta il Comune di Luino – la condivisione dell’automobile lasciando la propria nei grandi parcheggi. Il parcheggio poi, come ha sottolineato il sindaco di Luino Enrico Bianchi, è accanto alla ferrovia ma anche accanto alla stazione dei bus, dove è possibile prendere il postale direzione Ponte Tresa.

Cooperazione Interreg

La volontà c’è, i sindaci italiani stanno sempre più utilizzando le “finestre temporali” dei programmi di cooperazione tra Italia e Svizzera per presentare progetti di mobilità sostenibile all’interno dei quali rientrano anche questi grandi parcheggi.

Anche il versante lombardo sta conoscendo un aumento significativo di valori inquinanti, così come il passaggio a tutte le ore di auto in frazioni o piccoli borghi dove fino a qualche tempo fa era impensabile vederle. Sono 29’146 i frontalieri residenti nel Varesotto, Varese è seconda provincia italiana dopo Como (29’488). “Sapevamo che in Ticino il passaggio di così tanti veicoli era un problema tangibile – dicono dai Comuni di frontiera – oggi il problema è condiviso. Così come le soluzioni che devono essere messe in campo”.

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