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Lugano, simposio Interpol sulla tratta di esseri umani

Milioni di persone nel mondo sono oggetto di traffici e sfruttamento economico; non fa eccezione il Ticino, dove sono attivi passatori

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La tratta di esseri umani è al centro di un simposio dell’Interpol iniziato mercoledì da Lugano. Milioni di persone, nel mondo, sono trattate come cose: oggetto di traffici e sfruttamento economico.

“I flussi migratori creano vulnerabilità”, osserva Michael Moran, direttore aggiunto di Interpol, “e questa è spesso sfruttata dai criminali per trafficare esseri umani, per trattarli come moderni schiavi”.

Una piaga globale quella della tratta di esseri umani, oggi sempre più collegata ai movimenti migratori che interessano non solo l’Europa ma anche l’Asia e l’America. Benché si tratti di due fenomeni distinti, il ruolo dei passatori e quello dei trafficanti di esseri umani può infatti facilmente coincidere. Una triste realtà che non risparmia neppure la Svizzera e il Ticino.

“Ci sono dei cicli. Negli anni ’90”, ricorda il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, “eravamo confrontati con la problematica dei passatori. Anni dopo, con la creazione di Teseu dal 2005, siamo stati confrontati con lo sfruttamento di donne nell’ambito della prostituzione. Negli ultimi mesi siamo di nuovo impegnati nella lotta ai passatori”.

La lotta contro i passatori e quella contro i trafficanti di esseri umani prosegue quindi in parallelo.

“Lo vediamo qui in Ticino con il gruppo Interforze contro i passatori” spiega Nicoletta Della Valle, direttrice della fedpol. “È un gruppo internazionale che vede il Ticino e la Confederazione impegnati con Germania, Francia e Italia e allo stesso tempo dobbiamo combattere contro la tratta di esseri umani. È chiaro che migranti che finiscono nelle mani di passatori possono divenire facilmente vittime dei trafficanti di esseri umani.”

Vittime difficilmente quantificabili a livello mondiale perché nascoste, impossibilitate a denunciare il problema. Un terzo dei casi a livello mondiale riguarda la schiavitù sessuale ma c’è anche lo sfruttamento del lavoro nero e l’usura. Fondamentale per combattere la tratta la cooperazione internazionale.

“Oggi”, aggiunge Matteo Cocchi, “abbiamo qui la possibilità di condividere con 210 rappresentanti di oltre 50 paesi quali sono i loro problemi, le loro attività e imparare qualcosa da loro”.

Il Convegno internazionale di Interpol a Lugano, il primo organizzato in Svizzera, si chiuderà venerdì.

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