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Le elezioni comunali ticinesi all’insegna di una sostanziale stabilità

La gioia di Michele Foletti dopo la riconferma a sindaco di Lugano.
La gioia di Michele Foletti dopo la riconferma a sindaco di Lugano. KEYSTONE/© Ti-Press

Poche sorprese e molte riconferme in occasione delle elezioni comunali del canton Ticino.  

L’importante appuntamento delle elezioni comunali nel canton Ticino si è tenuto questa domenica. La popolazione del cantone italofono è stata chiamata a decidere a chi attribuire i 2’833 seggi distribuiti tra 95 municipi e 87 consigli comunali. 

L’età media di candidate e candidati ha superato i 50 anni, mentre la percentuale di donne, seppur in aumento, non ha raggiunto il 33%. Oltre a un clamoroso annullamento delle elezioni per irregolarità nel Comune di Arbedo-CastioneCollegamento esterno, ci sono state poche sorprese.  

Il flop delle liste unite

L’unione tra il Partito socialista e quello dei verdi non ha portato i risultati sperati: l’alleanza rosso-verde ha infatti perso 14 seggi negli esecutivi comunali. Prese singolarmente, invece, le due formazioni hanno fatto meglio: il PS ha guadagnato un seggio (da 25 nel 2021 e passato a 26 oggi), mentre i Verdi sono rimasti stabili a un seggio.  

Un’altra unione ha subìto le stesse sorti: le liste uniche di Lega dei Ticinesi e UDC (destra conservatrice) hanno perso cinque seggi (35), mentre singolarmente ne hanno conquistati sei la Lega (21) e cinque l’UDC (13). 

Il Partito liberale radicale (PLR, destra) ha invece guadagnato sette seggi (173), così come il Centro (124). 

Poche sorprese anche nei principali centri urbani. A Lugano, per esempio, dove il sindaco Michele Foletti, entrato in carica a dopo il decesso di Marco Borradori, ha avuto la meglio sull’ex presidente di UDC Svizzera Marco Chiesa, che dal canto suo entra nell’Esecutivo cittadino. Riconfermato anche il sindaco della capitale cantonale, esponente di Unità di Sinistra Mario Branda. Anche a Chiasso è stato riconfermato Bruno Arrigoni (PLR). Aria di novità, invece, a Locarno, dove il liberal-radicale Nicola Pini prende il posto dell’uscente collega di partito Alain Scherrer.   

La Radiotelevisione della Svizzera italiana ha seguito (e continua a seguire) da vicino le elezioni: 

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