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La ValGrande si apre sul Ticino

Con il nuovo concetto giuridico di "parco transfrontaliero", per il parco nazionale italiano si aprono le porte per una collaborazione con la Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 novembre 2016 minuti

Risultato "storico" per il parco nazionale della ValGrandeLink esterno e per le zone di confine del Verbano-Cusio-Ossola e del Canton Ticino: nella seduta di giovedì 10 novembre l'Aula del Senato ha approvato un provvedimento in materia di parchi e aree protette: per la prima volta si introduce il concetto giuridico di "Parco Transfrontaliero", che da anni viene portato avanti a cavallo del confine italo-elvetico sia sul versante vigezzino e cannobino sia su quello ticinese.

La parola passa alla Camera per la seconda lettura del ddl. I promotori sperano che già nel 2017 si arrivi all'approvazione definitiva del provvedimento.

Sulla base di questa norma, che introduce nella legislazione italiana il concetto di area protetta tranfrontaliera, si apre la porta ad una cooperazione tra Italia e Svizzera per andare a definire nel concreto le modalità di gestione congiunta dei territori coinvolti.

La riforma varata vuole fare delle aree protette un motore di sviluppo sostenibile delle zone di riferimento, applicando i principi della "green economy" e facendo della tutela dell'ambiente un elemento di forte valore aggiunto.

Il Parco nazionale della ValGrande

Istituito ufficialmente nel 1992, il parco ha conosciuto già nel 1998 un primo ampliamento. Oggi la riserva si estende su un territorio di 15mila ettari e coinvolge 13 comuni della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

Il parco è conosciuto come l'area selvaggia (wilderness) più vasta d'Italia. Con l'interessamento recente dei comuni di Cossogno e di Verbania, c'è ora l'opportunità di allargare il parco fin verso il Lago Maggiore, dando così una nuova conformazione al parco.

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