La pressione migratoria si accentua alla frontiera sud della Svizzera
In aumento i passatori intercettati in Ticino: 155 l'anno scorso, un record. E sono 40 nei primi quattro mesi del 2023.
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Mattia Pacella, RSI
La pressione migratoria torna a farsi sentire anche in Svizzera, soprattutto al confine meridionale. Già lo scorso anno le entrate illegali nella Confederazione avevano segnato un record dopo il periodo di calma della pandemia.
In Ticino, i soggiorni illegali erano più che triplicati: oltre 15’000, ai livelli del 2017. E soltanto nei primi quattro mesi di quest’anno sono 5’000, già come tutto il 2021.
La tendenza è in rialzo anche per i passatori, quelle persone che aiutano ad attraversare illegalmente le frontiere: l’anno scorso ne sono stati individuati 155 in Ticino, un record. Quaranta solo nei primi quattro mesi del 2023, cioè un terzo di tutti quelli della Svizzera.
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I viaggi offerti dai passatori possono costare anche 800 euro a testa. Sono soldi che andrebbero molto spesso a organizzazioni criminali internazionali.
Ma le guardie di confine operative lungo la frontiera non si occupano soltanto di passatori. “I compiti sono diversificati, anche sulla base dell’analisi del rischio, a seconda di quelli che sono i rischi maggiori in ambito fiscale, piuttosto che della criminalità o dell’agevolazione all’immigrazione illegale” spiega alla RSI Luca Cometti, capo operativo Dogana Sud dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Le risorse – aggiunge – vengono dunque spostate laddove si ritiene che sia più probabile eseguire dei fermi.
Nel frattempo, alla frontiera si prevede un’estate calda. A sud continuano infatti gli sbarchi nel Mediterraneo. E per gli esperti le persone migranti potrebbero presto arrivare anche a nord.
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