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La criminalità non ha frontiera

Per combatterla un nuovo accordo italo-svizzero per la collaborazione transfrontaliera in materia di polizia

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 marzo 2015 - 20:41

La criminalità non ha frontiere. Per combatterla, Svizzera e Italia hanno stipulato un nuovo accordo che prevede una migliore collaborazione tra le forze dell'ordine attorno al confine. L'intesa è appena stata approvata dal Consiglio Nazionale. Si attendono ora il Consiglio degli Stati e il Parlamento di Roma.

Le regole del gioco a cavallo della frontiera italo svizzera sono vecchie risalgono a prima di Schengen... a prima dell'abbandono di alcuni presidi doganali. In attesa della sua entrata in vigore - forse nel 2016 - dovranno essere risolte alcune divergenze. Ad esempio sulle munizioni e le pattuglie miste. Cosa cambierà lo potete scoprire nel servizio.

L'esempio di Ginevra

Cambiamo frontiera e andiamo a Ginevra dove forze dell'ordine svizzere e francesi lavorano già alcuni anni a stretto contatto grazie a un accordo del 2009. Una collaborazione che ha portato a un calo di rapine, furti e spaccio di droga al di qua e al di là del confine ginevrino.

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