Candiani: "Campione resta in Italia"
A ormai 56 giorni dal fallimento del Casinò, sulla vicenda di Campione d'Italia prende la parola Stefano Candiani, sottosegretario al Ministero degli interni. Si avvicina, intanto, il licenziamento formale dei dipendenti.
Per gli ex dipendenti della casa da gioco, i vice-premier Salvini e Di Maio non hanno speso una parola. Così come non si è mai tenuto un incontro con le autorità locali, che hanno scritto più volte a Roma.
Per la prima volta ha però parlato il sottosegretario Stefano Candiani, raggiunto dalla trasmissione di approfondimento Modem [ascolta l'integrale quiLink esterno].
Candiani chiarisce: "Campione è territorio italiano, punto". Il riferimento è a quanto detto martedì dal consigliere federale Ignazio Cassis, ministro degli esteri svizzero, che aveva definito "immaginabile" un'annessione dell'enclave italiana alla Confederazione.
Mozione in vista a Berna
Lo aveva fatto nell'ora delle domande, su quesito del deputato ticinese al Consiglio nazionale (camera bassa del Parlamento) Marco Romano. Il quale, pur avendo ascoltato la reazione stizzita del sottosegretario leghista, rilancia.
Romano intende presentare una mozione perché siano intavolate discussioni con l'Italia. Anche per le ripercussioni che la crisi ha sul Cantone e sui comuni limitrofi (dei quali l'exclave italiana sfrutta alcuni servizi, che però non è più in grado di pagare).
Nel frattempo, a Campione, è nato un Comitato che presenterà un progetto in 7 punti per rilanciare Comune e Casinò. Ma fra pochi giorni, lunedì, il licenziamento dei dipendenti sarà formalizzato.
La procedura aprirà loro la possibilità di percepire un sussidio di disoccupazione in Italia: 1'300 euro lordi -somma che si riduce progressivamente nei mesi successivi- fino a un massimo di due anni.
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