La televisione svizzera per l’Italia

Elezioni in Ticino, perde la Lega, avanzano le donne

Un urna elettorale viene svuotata su un tavolo alla presenza di diverse persone: le schede rosse invadono il tavolo
Le operazioni di spoglio si sono bloccate un paio di volte, posticipando il risultato in serata. Keystone / Davide Agosta

Stabilità, ma con diverse novità. Si può riassumere così l’esito dello spoglio delle elezioni cantonali ticinesi per quanto riguarda il Gran Consiglio (parlamento cantonale). Il dato principale è sicuramente la perdita di consensi della Lega dei Ticinesi, che passa dal 24.24% del 2015 al 19.15% di quest’anno. La tanto attesa onda verde non si è invece manifestata e la vera sorpresa l’ha fatta segnare la nuova formazione politica “Più Donne”, che si assicura la presenza di due parlamentari.

Con una perdita di oltre il 5%, la Lega dei Ticinesi ha ora 4 seggi in meno in Parlamento (18 totali). Anche i Liberali hanno perso leggermente consensi (perso un seggio) passando dal 26.73% del 2015 al 25.57% del 2019. Liberali che si confermano però il primo partito nel Parlamento cantonale.

Ne perde uno anche il PPD (Partito popolare democratico di ispirazione cattolica) che si ferma a quota 16 con una percentuale finale del 17,6% (-1 rispetto al 2015).

L’UDC, che in Svizzera è il partito di maggioranza relativa ma che in Ticino ha sempre faticato, questa volta ha guadagnato 2 seggi portando il suo gruppo a 7 rappresentanti. Quattro anni fa aveva colto il 5.77% dei voti con altre formazioni di destra, questa volta da sola ha raccolto il 6.57% dei voti.

Contenuto esterno

Socialisti stabili, cresce l’estrema sinistra

Dati in difficoltà alla vigilia, i socialisti hanno invece marciato sul posto, non confermando la crescita che hanno fatto segnare per l’elezione del Governo, ma conservando i propri seggi nonostante una lieve flessione (dal 14.64% al 14.56% il PS).

L’affare di giornata lo hanno certamente però fatto le due liste di estrema sinistra: il Movimento per il Socialismo/POP ottiene tre seggi, conquistandone due in più, salendo dall’1.45% al 2.42%; nel 2015 ne avevano conquistati due insieme ai comunisti. Partito Comunista e Indipendenti che hanno a loro volta conquistato due seggi con l’1.22%. In tutto i seggi a sinistra dei socialisti sono quindi ora ben 5.

Onda verde sottotono e sorpresa “Più Donne”

La tanto attesa onda verde non si è invece manifestata, o almeno non nelle dimensioni attese, ma la lieve crescita al 6.47% (6.02% nel 2015) permette agli ecologisti di conservare agevolmente i propri 6 seggi, malgrado le diverse spaccature registrate nell’ultimo quadriennio.

La vera sorpresa di giornata l’ha però sicuramente fatta segnare la nuova formazione politica “Più Donne”, che con un’ottima votazione (1.99%) si assicura la presenza di due parlamentari, fuoriuscite proprio dai Verdi.

Montagna Viva e piccole liste fuori; nuove maggioranze a tre

Tutte le altre liste minori, tra cui tante che si presentavano per la prima volta, non sono invece riuscite a entrare in Gran Consiglio. Montagna Viva è invece l’unico partito a uscire di scena, dopo aver avuto per l’ultimo quadriennio un seggio occupato dal deputato Germano Mattei.

Un altro dato da rilevare è l’impossibilità nel nuovo Parlamento di costituire maggioranze “a due”. Se infatti nell’ultima legislatura PLR e Lega uniti avevano i numeri per fare maggioranza, nella prossima sarà necessario l’accordo di almeno tre partiti.  

I liberali si riprendono Lugano

L’altra sorpresa arriva dalle sponde del Ceresio, dove i liberali hanno invertito il risultato di quattro anni fa, quando erano il secondo partito dietro alla Lega con il 26.21%, operando il sorpasso e diventando il partito più votato nonostante il calo a 24.25%. Perdita consistente invece per la Lega che dal 29.42% passa al 23.83%.  

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR