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Frontalieri, i deputati bacchettano il governo ticinese

I rappresentanti ticinesi alle Camere federali invitano l'esecutivo a un passo indietro sul casellario giudiziale

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 marzo 2016

Bisogna far capire al Consiglio di Stato ticinese che, quando si parla di frontalieri, in gioco ci sono interessi superiori rispetto quelli di un solo cantone. È, in sostanza, il pensiero della deputazione ticinese alle Camere federali espresso dal suo presidente Giovanni Merlini mercoledì al termine dell'incontro tra i rappresentanti del Ticino a Berna e il responsabile del Dipartimento federale delle finanze Ueli Maurer.

Il ministro, raggiunto dal corrispondente RSI Michele Trefogli, ha ribadito di capire le posizioni del Ticino, ma che, in vista dei futuri negoziati con l'Unione europea, vi è la necessità di ratificare il trattato sulla fiscalità dei frontalieri entro giugno.

A bloccare l'intesa con Roma vi è in particolare la posizione del cantone riguardo alla richiesta del casellario giudiziale per il rilascio di permessi a cittadini dell'UE e l'iscrizione obbligatoria all'albo professionale di ditte che operano anche solo per un breve periodo sul territorio cantonale.

Maurer ha detto che la Confederazione sarebbe pronta valutare un maggior contributo versato tramite la compensazione intercantonale per il Ticino, se questi facesse un passo indietro.

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