È stato rintracciato in Italia, giovedì, un gruppo di sei escursionisti che si temeva disperso dopo la frana staccatasi mercoledì dal Pizzo Cengalo in Val Bregaglia, al confine con la Valtellina. Non si hanno però notizie di altre otto persone, che secondo le informazioni disponibili si trovavano nella zona colpita al momento del disastro.
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tvsvizzera.it/mar/ri con RSI (Quotidiano e TG del 24.08.2017)
La Polizia cantonale grigioneseCollegamento esterno, che aveva ricevuto la segnalazione relativa al gruppo di “cinque o sei” persone da un parente, aveva precisato giovedì pomeriggio di non sapere dove si trovassero effettivamente al momento del crollo.
È stata la presidente della Confederazione Doris Leuthard, che aveva nel frattempo raggiunto l’area della frana, a dare in serata la buona notizia: sono sani e salvi.
Leuthard si è invece mostrata poco ottimista sulla possibilità di ritrovare in vita gli otto che continuano a mancare all’appello. Si tratta di alpinisti ed escursionisti, cittadini svizzeri, tedeschi e austriaci.
“Sei di queste sono date sicuramente per disperse perché abbiamo ricevuto segnalazioni dei loro familiari”, ha spiegato il portavoce della polizia cantonale grigionese Roman Rüegg.
Polizia che, in una nota giovedì sera, ha precisato che “nonostante gli sforzi sino a qui profusi dalle squadre di soccorso” non è stato al momento possibile ritrovarli.
Circa 120 soccorritori -con elicotteri, cani da ricerca, apparecchi per la localizzazione di telefoni cellulari e telecamere a infrarossi- partecipano alle operazioni di ricerca.
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Le dimensioni del disastro
La frana è stata la più imponente degli ultimi decenni nei Grigioni. Si stima che dal Pizzo si siano staccati 4 milioni di metri cubi di materiale, ha riferito Martin Keise, dell’Ufficio foreste e pericoli del cantone.
Il volume ha superato di tre volte quello dello smottamento del 2011 nella stessa zona, e un altro milione di metri cubi di materiale è in movimento e potrebbe franare.
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Anche la presidente del governo grigionese Barbara Janom Steiner ha raggiunto giovedì il luogo della calamità. “Ho deciso di venire per rendermi conto con i miei occhi di cosa sia successo, ma anche per esprimere il sostegno del Cantone a popolazione e Comune”, ha detto.
Lento il ritorno alla normalità
La parte bassa della Val Bregaglia è di nuovo collegata con quella alta: la strada vecchia è stata riaperta giovedì mattina a senso alternato.
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Il paese di Bondo resterà invece isolato e i suoi 100 abitanti sfollati, insieme ad altre 32 delle vicinanze, poiché si temono nuove colate di detriti in Val Bondasca e per ora non è possibile iniziare i lavori di ripristino dell’area.
Venerdì alle 10 sarà effettuata una nuova ricognizione della situazione.
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