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Fare un caffè non è semplice e la Svizzera a volte batte l’Italia 

Caffé da una macchina professionale in un bar.
Chi fa il caffé può decisamente incidere sulla qualità finale della tazzina di caffé. Keystone / Christian Beutler

Preparare un buon caffè non è affatto semplice, e il caffè che si beve  in Italia non è sempre il migliore. L’espresso è una delle bevande più amate in Italia e nella Svizzera italiana, ma dietro una tazzina di caffè ci sono molteplici fattori che determinano la qualità finale. 

Patti Chiari, la trasmissione della RSI per i consumatori e le consumatrici, ha dedicato un’intera puntata al caffè, una bevanda che consumiamo quotidianamente, spesso senza prestare particolare attenzione alla sua qualità. Tendiamo a essere abitudinari, frequentando sempre lo stesso bar, e non è certo la qualità del caffè che ci spinge a cambiare locale. 

La trasmissione ha cercato di indagare come viene controllata la qualità del caffè che arriva in Europa, mettendo infine alla prova i caffè serviti nei bar ticinesi e nei comuni italiani di confine, consapevole che la miscela scelta dal bar e la mano del barista sono fondamentali per un buon risultato.

>>La puntata dedicata al caffè di Patti Chiari della RSI:

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Il controllo della qualità del caffè

I nostri colleghi hanno iniziato il loro viaggio a Trieste, una delle capitali italiane del caffè insieme a Napoli, per scoprire da dove provengono i chicchi e come vengono controllati prima di essere torrefatti in Italia e in Svizzera. I controlli includono test a campione per rilevare eventuali muffe, verificare la dimensione e le imperfezioni dei chicchi, ma la vera valutazione avviene solo al momento dell’assaggio. Un lungo percorso che ci fa scoprire tutto ciò che c’è dietro alla tazzina che beviamo ogni giorno.    

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Test dei caffè

Nel programma è stato anche testato il caffè servito in vari bar della Svizzera italiana e dell’Italia di confine, con la collaborazione di Andrej Godina, uno dei più esperti assaggiatori professionisti d’Italia. I parametri considerati sono stati crema, aroma, sapore, corpo e retrogusto. Ogni barista ha ricevuto un punteggio tra 3 e 8, con il 6 assegnato a un caffè che, pur non avendo un aroma particolarmente complesso, non presenta difetti evidenti – in altre parole, un caffè standard.

Ma il test non si è limitato alla qualità del caffè: sono stati controllati anche la pulizia delle macchine e dei filtri, e la formazione dei baristi. Se la materia prima è essenziale, la preparazione del barista può fare la differenza tra un caffè eccellente e uno mediocre.

Risultato sorprendente

Con grande sorpresa, il miglior caffè è stato servito in un bar di via Nassa a Lugano, che ha ottenuto un punteggio di 8. La maggior parte degli altri locali ha ricevuto voti tra 6 e 7. Tuttavia, sono emerse delle criticità in alcuni bar, con i due ultimi posti occupati da locali italiani. Questo dimostra che, pur essendo la cultura e la tradizione del caffè parte integrante della quotidianità italiana, non sempre sono sinonimo di eccellenza.

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