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Frana in Val Vigezzo, polemica dopo la tragedia

Passerà almeno un mese prima della riapertura della strada travolta dalla frana in Val Vigezzo sotto la quale ha perso la vita domenica una coppia svizzera. E mentre sorgono diverse preoccupazioni riguardo alla viabilità transfrontaliera e alla sicurezza, c'è già chi parla di una tragedia annunciata. 

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“Da anni chiediamo la messa in sicurezza definitiva della strada. Se siamo qui a piangere altri morti la colpa è dell’inerzia della politica”. Ad affermarlo è Oreste Pastore, sindaco di Re (Verbano-Cusio-Ossola), in merito alla frana che ieri si è abbattuta sulla statale 337 della Val Vigezzo e che è costata la vita a un uomo e una donna svizzeri di 55 e 53 anni. La coppia, residente nel Locarnese, stava recandosi alla messa pasquale delle 16:30 al Santuario della Madonna di Re, secondo quanto scrive il portale Ossolanews. 

La statale 337 collega l’Ossola e il Canton Ticino. Ogni giorno, oltre che dai turisti, è percorsa da 1’500 lavoratori frontalieri. Dopo la frana è stata chiusa al traffico. 

I viaggiatori devono affrontare un percorso alternativo lungo la valle Cannobina sino al lago Maggiore per entrare in Svizzera lungo la statale 34. Una situazione che crea preoccupazioni per la viabilità, essendo questa tratta già particolarmente sollecitata, e per la sicurezza, poiché è già stata già teatro di parecchi smottamenti.

Anche la linea ferroviaria che unisce Locarno a Domodossola è stata interrotta per i collegamenti internazionali. I treni locali fanno regolarmente servizio sulla tratta fra Domodossola e Re e da Locarno al confine svizzero di Camedo.

Lunedì mattina si sono svolti i primi rilevamenti. Le previsioni più ottimistiche parlano di una riapertura della tratta ferroviaria entro qualche giorno, mentre per la strada sarà necessario almeno un mese. 

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