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Cambia lo shopping Tax free (e si risparmia di più)

Immagine d'archivio. Keystone

Dal 1° settembre, gli acquisti 'tax free' effettuati in Italia da cittadini non residenti in UE saranno regolati da una procedura elettronica, più semplice e veloce. Al contempo, una start-up milanese promette l'intero recupero dell'IVA a zero commissioni.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 agosto 2018 - 08:30

Per i commercianti del nord Italia, si tratta in gran parte di clienti svizzeri: come residenti all'esterno dell'Unione europea, hanno il diritto (per importi superiori a 154,95 euro) di acquistare esente IVA beni di consumo dei quali faranno uso personale oltreconfine (cfr. art 38-quater Dpr 633 / 1972Link esterno).

Come funziona 

Per beneficiare dell'agevolazione, è necessario che il negoziante emetta una fattura a nome del cliente (del quale registra un documento d'identità) e che questi, al momento in cui lascia l'UE, la faccia timbrare da un funzionario doganale per certificare l'avvenuta esportazione.

In genere, al contrario di quel che accade nei duty-free degli aeroporti, al momento dell'acquisto il cliente extra-UE anticipa comunque l'importo dell'IVA, così che il commerciante possa onorarla se la procedura non si completa. 

Lo recupera poi attraverso agenzie quali Global BlueLink esterno (che trattengono una commissione, ma versano l'importo al cliente nel suo paese di residenza) oppure restituendo la fattura vidimata al negoziante, che gli rifonde l'intera cauzione*.

Come funzionerà

Dal 1° settembre, chi vuole vendere/acquistare tax free dovrà emettere/ricevere una fattura elettronica, poiché alla frontiera si mostrerà (oltre alla merce e al documento d'identità, come oggi) soltanto un codice.

La pagina 'Consultazione fatture online' sul sito adm.gov.it Agenzia delle dogane e dei Monopoli

Il funzionario non vidimerà più con un timbro su carta, ma sul terminale informatico della Guardia di finanza, che sarà collegato al sistema di fatturazione elettronica chiamato Otello 2.0 (cfr. decreto 193/2016 - legge 225/2016Link esterno e Legge di bilancio 2018Link esterno).

A OtelloLink esterno sono iscritti e collegati anche i commercianti i quali, per emettere queste nuove fatture, hanno dunque bisogno di un computer, di una connessione Internet e di una firma elettronica (che in genere, tuttavia, hanno già per espletare altri iter burocratici).

Perché un'app?

Un gruppo di quattro ragazziLink esterno (il meno giovane ha 31 anni) provenienti da esperienze nel commercio elettronico e nelle tecnologie informatiche ha fondato una start-up chiamata StampLink esterno, che offre un'applicazione sviluppata in vista del 1° settembre.

Immagini dimostrative dell'interfaccia web e dell'applicazione per telefonino di Stamp Stamp

Si rivolge ai negozianti, che sono sì obbligati a registrarsi su Otello 2.0, ma ai quali Stamp (che si interfaccia con il sistema delle Dogane) promette un processo più semplice. Non richiede, ad esempio, l'inserimento ripetuto di nome e password.

Si rivolge però anche ai clienti, che con Stamp avranno uno strumento che tiene traccia di acquisti e fatture, nonché la possibilità di comprare senza anticipare l'IVA e senza commissioni.

Significa, in altre parole, risparmiare l'intero valore dell'imposta (per l'aliquota al 22%, l'importo esente IVA corrisponde a una riduzione di circa il 18% sul prezzo esposto). 

Com'è possibile? Michele Fontolan, co-fondatore di Stamp, lo spiega nel video [sotto].


Nata da qualche mese, Stamp ha stretto accordi con alcune Confcommercio di frontiera e sta aiutando gli esercenti affiliati ad adeguarsi al nuovo sistemaLink esterno

Per i negozianti, il servizio è gratuito. Per i clienti, lo sarà fino a una soglia di 400 euro di imponibile. Da 400 a 4999 costerà 10 euro e dai 5000 si pagherà 20 (durata dell'account: tre mesi). Ai turisti degli acquisti sono richiesti un numero di telefono e una carta di credito [cfr. video].

Italia pioniera

L'Italia, osserva Fontolan, precorre i tempi: è il primo paese dell'Unione europea a incrociare la fatturazione elettronica con una procedura di tax free elettronica. Altri paesi hanno solo una o l'altra.

Otello 2.0, inoltre, è concepito in modo che operatori terziLink esterno -come la stessa Stamp- possano sviluppare applicazioni che ne facilitino o razionalizzino l'uso.

Un giro d'affari enorme

Sarà proprio la fatturazione elettronica, a permettere infine di stimare quanto vale il 'tax free' tra l'Italia e la Svizzera, poiché finora le Dogane non hanno sistematicamente registrato le fatture timbrate.

Si parla comunque di decine di migliaia di distinte vistate ogni anno; oltre 100'000 milaLink esterno ai soli posti di frontiera ai confini col Varesotto.

La procedura cartacea si esaurirà del tutto a novembre (poiché per legge il viaggiatore ha tre mesi di tempo per esportare la merce). All'atto pratico, è possibile che i negozianti continueranno a stampare su carta una copia della fattura, come cortesia al cliente.

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*nel caso vi sia un rapporto di conoscenza e fiducia tra acquirente e commerciante, capita che quest'ultimo venda direttamente esente IVA e chieda al cliente di spedirgli la fattura (vidimata alla frontiera) per posta raccomandata o corriere. Col nuovo sistema, il secondo passo non sarà più necessario.

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