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Chiasso, verranno rinforzati i controlli nel centro per richiedenti l’asilo

elisabeth baume-schneider con una guardia di confine
Berna in Ticino per valutare la situazione al confine. © Keystone - Ats / Ti-press / T / Francesca Agosta

La direttrice del Dipartimento federale di polizia e giustizia Elisabeth Baume-Schneider, recatasi lunedì a Chiasso per discutere della situazione al confine e nel centro federale per richiedenti l'asilo con le autorità cantonali e locali, ha fatto sapere che le misure di sicurezza nel centro saranno rinforzate.   

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider si è recata lunedì al centro federale per richiedenti l’asilo di Chiasso, come pure alla frontiera della città ticinese. La direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha incontrato i rappresentanti del canton Ticino e le autorità di Chiasso, Balerna e Novazzano, comuni al confine con l’Italia che devono affrontare il recente accresciuto afflusso migratorio.  

+ La frontiera ticinese sotto pressione

Baume -Schneider ha dichiarato, in seguito all’incontro, di non poter fare promesse, ma che avrebbe “analizzato attentamente” la situazione al confine meridionale elvetico. “Il fatto che una parte della popolazione ticinese sia insoddisfatta o abbia un senso di insicurezza è uno degli elementi di cui dobbiamo tenere conto”, ha detto. “Se i negozianti sono vittime di furti, se le donne non si sentono sicure sui mezzi pubblici o se gli agenti di polizia vengono feriti, è necessario prendere provvedimenti”. Non bisogna però fare di tutta l’erba un fascio, ha aggiunto: “La maggior parte delle persone richiedenti l’asilo si comporta correttamente e la piccola minoranza che commette reati [dall’inizio dell’anno la polizia di Chiasso è stata chiamata per intervenire 570 volte, secondo il sindaco della città Bruno Arrigoni, ndr] mette sotto pressione il nostro sistema di asilo e scredita la nostra politica in questo ambito”.  

Nei servizi del TG, la cronaca della giornata e le considerazioni del responsabile del Dipartimento delle istituzioni ticinese Norman Gobbi:

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Quale prima misura concreta, la ministra ha informato di aver incaricato la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) di potenziare le misure di sicurezza e di prevenzione nei Centri federali d’asilo e nei loro dintorni, in particolare con personale e pattuglie supplementari. Verranno inoltre incrementati i programmi di occupazione, in accordo con i Comuni. 

Numeri troppo alti per alcuni 

Nel corso dell’incontro le autorità cantonali e locali hanno anche criticato l’alto tasso di occupazione del centro. È dall’inizio dell’estate, hanno ricordato, che vengono chieste misure per migliorarne la situazione, sia all’interno che all’esterno, ricorrendo anche a provvedimenti disciplinari. Il capo del Dipartimento ticinese di giustizia e polizia, Norman Gobbi (Lega), ha inviato una lettera alla consigliera federale Baume-Schneider invitandola a prendere “misure rapide e coerenti”. 

Attualmente nel centro ticinese vengono ospitati circa 600 richiedenti, ma con l’ex ministra della giustizia elvetica Simonetta Sommaruga, il tetto massimo era stato limitato a 350, ha ricordato il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni. Il presidente del Governo cantonale Raffaele De Rosa ha quindi chiesto a Baume-Schneider di “ridurre i numeri in presenza a Chiasso e di avere una revisione della chiave di riparto della distribuzione [delle persone richiedenti l’asilo, ndr] su tutti i Cantoni”. E di adottare misure disciplinari nei confronti di chi non rispetta la legge.  

La regione d’asilo “Ticino e Svizzera centrale” accoglie attualmente un massimo di 1’390 richiedenti, che corrisponde all’incirca alla chiave di ripartizione proporzionale alla popolazione. Di questi, fino a 650 possono essere accolti in Ticino, in base ad accordi scritti con il Cantone. 

Situazione tesa ovunque 

La consigliera federale socialista ha sottolineato che quella dell’asilo è una missione condivisa e che la situazione degli alloggi è tesa in tutta la Svizzera: quest’anno sono state presentate 21’300 domande, ossia il 40% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

In totale, la SEM ha aumentato la sua capacità di accoglienza da 5’000 posti in situazioni ordinarie a oltre 10’000.  

La migrazione verso l’Europa è aumentata notevolmente negli ultimi mesi, ha ricordato il DFGP. Nel mese di agosto è stato registrato un picco di nuove domande di asilo alle frontiere elvetiche (3’001) e, per cercare di venire in supporto al personale della dogana sud, è stato organizzato a fine settembre “un arrivo moderato di personale dalla Svizzera tedesca”, aveva dichiarato ai microfoni della Radiotelevisione Svizzera italiana la portavoce dell’Amministrazione federale delle dogane Nadia Passalacqua.  

+ Migrazione: Berna per ora esclude controlli più severi alle frontiere con l’Italia

Finora, nel 2023, sono stati registrati quasi 16’000 ingressi illegali al confine meridionale della Svizzera. Alcune di queste persone sono state rimandate in Italia in base a un accordo bilaterale di riammissione. La Svizzera è per molte e molti solo una terra di passaggio: dopo i controlli di frontiera, infatti, meno del 3% dei e delle migranti presenta una domanda di asilo nella Confederazione. 

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