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Centinaia d'impieghi a rischio

tvsvizzera

L’AITI lancia l’allarme: “decine di imprese in crisi”; OCST: “lavoro sempre più precario ovunque”. VIDEO

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 febbraio 2015 minuti

Dall'edilizia al commercio, dal settore dei servizi a quello industriale, il mercato del lavoro in Ticino è sempre più sotto pressione. Franco forte, dumping salariale, contratti di lavoro a tempo parziale fittizi sono solo alcuni dei fenomeni che stanno emergendo negli ultimi tempi e che stanno creando non pochi problemi. A lanciare l'allarme, seppur su posizioni differenti, sono sia le organizzazioni di categoria, sia i sindacati.

Stefano Modenini, direttore dell'Associazione industrie ticinesi (AITILink esterno), avverte: "A causa del forte apprezzamento del franco, decine di aziende sono in seria difficoltà e già nelle prossime settimane potrebbero annunciare decisioni drastiche: la soppressione di alcune centinaia di posti di lavoro che toccheranno sia i frontalieri, sia i residenti in Ticino".

Lavoro, cantiere aperto ©Ti-Press

Anche i sindacati non nascondono le loro inquietudini e denunciano: "vengono proposte sempre più sovente retribuzioni e contratti a tempo parziale un po' in tutti i settori. Tutto nella norma, se non fosse che i lavoratori sono costretti, però, a lavorare a tempo pieno". Paolo Locatelli, vicepresidente dell'OCSTLink esterno, aggiunge: "gli abusi e le irregolarità non sono sempre facili da rilevare e denunciare; stiamo andando verso una precarizzazione dell'impiego".

Scenari tutt'altro che rassicuranti, che una giornata sui cantieri edili non ha fatto altro che confermare… (guarda il reportage)

Lino Bini

Per saperne di più

Le proposte dell'AITILink esterno

Le ricette dell'OCSTLink esterno

I reportage

"Frontaliere per obbligo"Link esterno

"Io, frontaliera a 1'000 fr."Link esterno

Il dossier

Il fronte dei frontalieriLink esterno

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