Voluntary disclosure, Roma approva il modello di collaborazione elaborato dall'ABT
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I rapporti italo-elvetici per quel che riguarda i contribuenti italiani che con la voluntary disclosure (la procedura di emersione volontaria dei capitali detenuti in Svizzera) intendono continuare a far gestire i loro capitali all’estero si sono chiariti. L’Agenzia delle entrate, a Roma, ha accolto un nuovo modello di collaborazione elaborato dall’Associazione bancaria ticinese (ABT).
La novità tecnica potrebbe avere ripercussioni interessanti sia per i contribuenti italiani ancora non in regola e che intendono mantenere i loro capitali in Svizzera sia per la piazza finanziaria ticinese, come conferma ai microfoni RSI Franco Citterio, direttore dell’ABT sottolineando l’importanza dell’accordo.
Ci si attende che, ora che la questione è stata chiarita, nelle prossime settimane vi sia un aumento delle autodenunce dopo che a inizio estate il programma di emersione dei capitali italiani aveva raccolto poco successo. Si stima che siano stati dichiarati circa 200 milioni di euro mentre il totale degli averi non dichiarati dovrebbe superare i diversi miliardi.
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