Italia sotto choc per l’eliminazione degli azzurri
Il giorno dopo la clamorosa sconfitta rimediata dagli azzurri ad opera della Svezia l’intero paese è sotto choc. Era da 60 anni che la nazionale italiana non mancava l’appuntamento con i mondiali di calcio che il prossimo anno si svolgeranno in Russia, senza i quattro volte campioni della competizione iridata.
Il pareggio di San Siro, maturato al termine di una serie di azioni d’attacco confuse e velleitarie, ha decretato l’uscita di scena nel doppio confronto con i gialli svedesi, vittoriosi di misura venerdì a Solna.
E coincide verosimilmente con il periodo più buio della storia del calcio italiano. Già in Sudafrica nel 2010 sotto la guida di Lippi e nel 2014 in Brasile con Prandelli gli azzurri non avevano superato il primo turno della competizione mondiale, come non accadeva da decenni (Germania 1978).
Il prossimo anno se ne staranno a casa, come nel 1958 quando la nazionale, zeppa di oriundi del calibro di Schiaffino, Ghiggia, Montuori e da Costa, fu eliminata a Belfast dalla modesta ma coriacea Irlanda del Nord. Ma erano altri tempi, persistevano probabilmente ancora gli effetti del vuoto lasciato dalla scomparsa sulla collina di Superga del Grande Torino.
Oggi è tutt'altra storia e la stampa chiede a gran voce una completa rifondazione del movimento che da troppi anni fatica ad emulare gli antichi fasti. Gli stessi vertici del CONI pretendono le dimissioni dei responsabili tecnici e “politici” ma dalla federazione, che sembra voler resistere all’assedio, per il momento non filtrano dichiarazioni e decisioni di sorta. Circostanza che non sembra far ben sperare per il futuro.
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