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Pubblicità sul tabacco quasi completamente vietata

Presto non sarà più possibile pubblicizzare le sigarette con cartelloni pubblicitari lungo e strade. © Keystone / Gaetan Bally

Il governo federale vuole vietare quasi completamente la pubblicità per le sigarette dando seguito all'iniziativa sul tabacco, accolta dal popolo nel febbraio del 2022.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 maggio 2023
tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS

Il Consiglio federale ha così trasmesso mercoledì al Parlamento un messaggio in tal senso: in futuro, nessuna pubblicità di prodotti del tabacco o di sigarette elettroniche potrà più essere pubblicata sulla stampa. Non sarà neppure ammessa nei luoghi accessibili al pubblico che possono essere frequentati dai minorenni, come pure nei punti vendita e nei festival, ha sottolineato il consigliere federale. Sarà inoltre vietata la sponsorizzazione di manifestazioni alle quali i minorenni hanno accesso.

La pubblicità online continuerà invece a essere consentita a condizione che un sistema di controllo dell'età garantisca che i minorenni non possano consultare le pagine che la contengono. Un simile sistema di controllo sarà attuato anche per la vendita di prodotti online o tramite distributori automatici.

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Ogni anno 9’500 morti

Ogni anno in Svizzera muoiono prematuramente 9’500 persone a causa del tabacco, che rientra dunque tra i problemi più gravi di salute pubblica. Il consumo di tabacco è all'origine di numerose malattie non trasmissibili e i costi per le cure mediche di queste malattie ammontano a 3 miliardi di franchi all'anno, ha ricordato il consigliere federale.

Nel 2022 il 6,9% degli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni ha affermato a domanda precisa di aver fumato una sigaretta nei 30 giorni precedenti. Il 5,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha utilizzato sigarette elettroniche almeno una volta al mese. La pubblicità per il tabacco ricopre un ruolo significativo nella decisione di iniziare a fumare.

Parola ora al Parlamento

La parola spetta ora al Parlamento e i dibattiti si preannunciano vivaci. "È difficile dire se le Camere federali tenteranno di ammorbidire la legge", ha rilevato il consigliere federale Alain Berset a una domanda di un giornalista. Ma la volontà del popolo è chiara e sarebbe auspicabile che fosse rispettata.

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