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Washington taglia i fondi ai rifugiati palestinesi

L'amministrazione Trump interromperà i versamenti al Programma di aiuti delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Una decisione che ha suscitato forti critiche.

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 settembre 2018
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG dell'1.9.2018)
Il programma dell'agenzia Onu Unrwa, istituito nel 1948 dopo la prima guerra arabo-israeliana, viene in aiuto a circa cinque milioni di rifugiati palestinesi. Keystone


La notizia è stata pubblicata sabato dal Washington Post; secondo il quotidiano statunitense, un annuncio ufficiale verrà fatto entro le prossime settimane. 

L'amministrazione americane intende così esprimere la propria disapprovazione sul modo in cui l'UnrwaLink esterno spende i fondi. Inoltre, Washington chiede una drastica riduzione del numero di palestinesi riconosciuti come rifugiati: da più di cinque milioni a meno di un decimo di quel numero o anche meno.

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Questa riduzione avrebbe una ripercussione importante: il "diritto al ritorno" verso la terra contesa con Israele verrebbe infatti a cadere per la maggior parte dei palestinesi.

Per bocca del segretario generale Antonio Guterres, le Nazioni Unite hanno criticato la decisione dell'amministrazione Trump. L'agenzia Onu – ha ricordato Guterres – "fornisce servizi essenziali ai profughi palestinesi e contribuisce alla stabilita" della regione. Storicamente gli Stati Uniti sono stati il maggiore contributore al bilancio dell'Unrwa e l'Onu "ne ha apprezzato l'appoggio nel corso degli anni", ha aggiunto il segretario generale, sottolineando che l'Unrwa continua ad avere la sua piena fiducia.

La reazione non si è fatta naturalmente attendere neanche nei Territori palestinesi. Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente Abu Mazen, l'ha definita una "plateale aggressione" e una "sfida alle Nazioni Unite". "Questa punizione – ha proseguito Nabil Abu Rudeinah – non cambierà il fatto che gli Usa non hanno più un ruolo nella regione e non sono parte della soluzione".

Le critiche di Cassis

In maggio, critiche all'operato dell'Unrwa erano state espresse anche dal ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis. Al termine di un viaggio nella regione, il consigliere federale aveva dichiarato che gli aiuti dell'Unrwa ostacolano l'integrazione dei palestinesi, che ormai da anni vivono nei campi profughi in Giordania e Libano.

Attraverso il suo sostegno – aveva proseguito Cassis – l'Agenzia dell'Onu mantiene in vita la speranza di ritornare in patria, una speranza però irrealistica per tutti i cinque milioni di rifugiati palestinesi nel mondo.


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