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Quando un budino diventa arte

Andy Warhol e Roy Lichtenstein sono stati tra i più importanti rappresentanti della pop art, ma anche in Svizzera i talenti non sono mancati. Una mostra ad Aarau svela come gli artisti elvetici hanno interpretato questa corrente artistica.

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La pop art, abbreviazione di “popular art”, ovvero “arte popolare”, è nata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna alla fine degli anni Cinquanta. Un’espressione artistica dai colori vivaci, che si appropria di beni di consumo quotidiani e simboli della società del Dopoguerra. Chi non ha mai visto i ritratti di Marylin Monroe firmati Andy Warhol? O uno dei quadri-fumetti di Roy Lichtenstein?

Questa corrente ha fatto emuli anche in Svizzera, come si può scoprire in un’esposizione Collegamento esternopresentata al Kunsthaus di Aarau. “C’erano elementi che venivano imitati, come i colori sgargianti di Andy Warhol o i punti di Roy Lichtenstein, ma si ricorreva anche a motivi tipicamente elvetici, come gli chalet, i gerani, il formaggio”, spiega la curatrice della mostra Madeleine Schuppli.

Un’arte superficiale? “No, non è stata un’arte senza contenuti. Il suo contenuto era il presente, gli artisti osservavano il proprio tempo, anche attraverso i media, la pubblicità, la moda. Nelle loro opere riproducevano lo stile di vita moderno di allora”.


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