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Giudici federali estratti a sorte, governo contrario

Karin Keller Sutter, primo piano
La responsabile del dipartimento federale di giustizia ritiene che il sistema attuale permette di tenere conto, oltre che dei criteri professionali, anche di quelli linguistici e regionali. Keystone / Anthony Anex

L'elezione mediante sorteggio dei futuri giudici federali costituirebbe un elemento estraneo nell'ordinamento giuridico elvetico e indebolirebbe la legittimità democratica dell'istituzione e delle sue sentenze.  È l'opinione del Consiglio federale (governo) - contrario anche a un controprogetto - che raccomanda di respingere l'iniziativa popolare "Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio (Iniziativa sulla giustizia)".

In principio, in Svizzera i giudici dei tribunali sono eletti, su scala sia cantonale sia nazionale, dal Popolo o dal Parlamento. Per l’elezione al Tribunale federale (TF) è competente l’Assemblea federale, precisa una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Elezione frutto del caso

In caso di “sì” alle urne, la scelta dei giudici della massima istanza giudiziaria elvetica non sarebbe più oggetto di una procedura democratica, ma frutto del caso, ha sostenuto davanti ai media la responsabile del DFGP Karin Keller-Sutter.

Non diverrebbe giudice la persona più idonea, ma la persona favorita dalla sorte. Stando al governo, ciò indebolirebbe la legittimazione democratica del TF, ha precisato la ministra di giustizia e polizia.

“Sistema attuale, buoni risultati”

L’attuale sistema di scelta dei giudici ha, in linea di massima, dato buoni risultati, ha affermato Keller-Sutter. Permette di tenere conto, oltre che dei criteri professionali, anche di quelli linguistici e regionali.

Il Parlamento tiene tradizionalmente conto dei diritti che spettano ai grandi partiti in considerazione della loro quota proporzionale. Il sistema elettorale vigente, sottolinea l’esecutivo, garantisce una composizione del TF equilibrata sotto il profilo della politica sociale, col vantaggio di consolidare l’accettazione delle sue sentenze da parte della popolazione.

L’iniziativa

L’iniziativa sulla giustizia, presentata il 26 agosto 2019 con 130’100 firme valide, chiede che i giudici del Tribunale federale siano designati mediante sorteggio. L’obiettivo è rendere la giustizia più indipendente dalla politica di partito.

Attualmente i giudici del TF sono eletti dal Parlamento e per essere scelti occorre de facto essere membro di un partito politico e avere le giuste relazioni, secondo i promotori dell’iniziativa, tra cui figura anche il politologo ticinese Nenad Stojanovic.

Stando al testo, spetterebbe a una commissione peritale decidere chi ammettere al sorteggio. In linea di massima il mandato dei giudici cesserebbe cinque anni dopo il raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento. I giudici potrebbero essere esautorati unicamente mediante una procedura di destituzione.

Tuttavia, ha fatto notare Keller Sutter, finora non è mai successo che un giudice non sia stato rieletto perché una sua sentenza non è piaciuta. Gli unici due casi di non riconferma sono legati, ha spiegato, all’avanzata età dei magistrati. I giudici godono della totale indipendenza; i partiti non danno istruzioni, ha poi aggiunto la consigliera federale.

Nessuno può essere totalmente obiettivo, se non altro a causa della sua formazione e origine. Se l’iniziativa mira a migliorare l’obiettività dei magistrati, non raggiunge il suo scopo, a parere della ministra.

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