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Contadini svizzeri sul piede di guerra

I contadini svizzeri hanno protestato a Berna giovedì in due luoghi e per due ragioni distinte. Se da una parte l’organizzazione Uniterre chiedeva un aumento del prezzo al chilo del latte, dall’altra l’assemblea dei delegati dell’Unione svizzera dei contadini puntava il dito contro la Strategia agricola 2022, che prevede un’accelerazione degli accordi di libero scambio e meno protezionismo doganale.

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“Inutilizzabile e contraddittoria”. L’Unione svizzera dei contadini (USC), riunitasi a Berna giovedì, ha definito così l’insieme della strategia della politica agricola 2022 presentata all’inizio del mese dal ministro  Johann Schneider-Ammann.

Assemblea USC
L’USC promette battaglia contro la strategia governativa. RSI-SWI

Il testo propone in particolare d’intensificare gli accordi di libero scambio riducendo la il protezionismo doganale in vigore in Svizzera. Questo adeguamento dovrebbe permettere ai proprietari di aziende di agire come imprenditori indipendenti. La strategia prevede anche uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali.

L’USC aveva già criticato questa nuova strategia ritenendo che “non porta alcuna prospettiva”. Per Ritter, il Governo non conosce la gravità delle conseguenze. “Senza un’efficace protezione doganale, in Svizzera non vi sarà più una produzione agricola degna di tale nome”. Tre quarti delle aziende cesseranno le loro attività al momento di passarla alla generazione seguente e le piccole e medie imprese saranno private di qualsiasi prospettiva per il futuro, ha affermato. 


“Non vi è alcun bisogno di ridurre i dazi doganali del settore agricolo”, al contrario, bisogna continuare a sviluppare la politica agricola al meglio e contenere gli incentivi negativi, ha aggiunto Ritter.

Oggi, gli agricoltori hanno rivendicato la concreta applicazione dell’articolo riguardante la sicurezza alimentare. Attraverso un manifesto chiedono alla politica, al settore e alla società di impegnarsi per preservare le basi della produzione agricola. Secondo loro è necessario creare delle condizioni quadro per mantenerle.

Latte, “prezzo indignitoso”

Sempre a Berna, i contadini sono scesi in piazza e l’organizzazione Uniterre ha lanciato una petizione per chiedere un aumento del prezzo del latte utilizzato dalle industrie per produrre panna, yogurt, burro e latte in polvere.

Attualmente a 55 centesimi al chilo, secondo i contadini “non basta per vivere dignitosamente”. In 20 anni il prezzo del latte è sceso del 10% per i consumatori, ma è crollato del 50% per i produttori.

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