Piombo nella pasta, denuncia alla Nestlé in India
La multinazionale elvetica accusata anche di indicazioni poco trasparenti sui prodotti
Il governo indiano ha reso noto il suo intento di richiedere a Nestlé 6400 milioni di rupie per danni, circa 98 milioni di franchi, in merito ai livelli di piombo al di sopra della norma presenti in confezioni di pasta a cottura istantanea venduti sotto il marchio Maggi. Lo riferisce "The Times of India".
Le autorità indiane accusano la multinazionale elvetica di "pratiche commerciali scorrette" e di "pubblicità ingannevole". I popolari spaghettini a cottura istantanea sono stati messi al bando dopo la scoperta che contenevano una quantità di sostanze tossiche superiore alle norme di legge durante dei controlli a campione su confezioni in vendita in diversi Stati.
Inoltre, secondo le autorità, le etichette sarebbero state ingannevoli, non menzionando la presenza di glutammato monosodico (GMS), un controverso additivo alimentare.
Il 5 giugno la FSSAI, l'autorità che controlla la sicurezza del cibo, aveva chiesto a Nestlé di cessare la produzione e di ritirare l'articolo, molto popolare nel paese, dalla distribuzione. Il colosso alimentare ha dato seguito alla richiesta, ma contesta le accuse e ha interpellato l'Alta corte di Mumbai.
Un portavoce di Nestlé India ha indicato che la società non è ancora stata informata ufficialmente del passo del governo. "Saremo in grado di fornire una risposta circostanziata una volta in possesso dei documenti ufficiali", ha affermato Himanshu Manglik.
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