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Genocidio armeno, risoluzione USA irrita Ankara

Memoriale sul genocidio armeno a Erevan.
Memoriale che ricorda il genocidio armeno nella capitale Erevan. Keystone

Schiaffo del Congresso USA alla Turchia: la Camera dei rappresentanti ha adottato a stragrande maggioranza un testo che riconosce come genocidio i massacri degli Armeni perpetrati sotto l'Impero Ottomano oltre un secolo fa.


Il voto, che ha più che altro una valenza simbolica, è stato subito condannato da Ankara. I rappresentanti democratici e repubblicani hanno anche chiesto al presidente Donald Trump di imporre sanzioni alla Turchia per la sua offensiva militare lanciata il 9 ottobre nel nord della Siria. Per il momento però non è previsto alcun voto su questi provvedimenti al Senato, a maggioranza repubblicana.

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Il Congresso americano si era rifiutato per decenni di prendere posizione sul genocidio armeno per timore di incrinare i rapporti con l’alleato Nato e per le pressioni esercitate dal governo turco.

Da parte sua il Ministero degli esteri di AnkaraCollegamento esterno ha denunciato la risoluzione parlamentare, definendola una misura “priva di ogni fondamento storico o legale”. Il comunicato della diplomazia turca parla in proposito di “Misure politiche insignificanti, che hanno come unici destinatari le lobby armene e i gruppi anti-turchi”.

Trattandosi poi di un atto parlamentare che chiede sanzioni specifiche, il Ministero degli esteriCollegamento esterno turco ne sottolinea la sua incompatibilità “con lo spirito della nostra alleanza in seno alla Nato” e la sua contrarietà con l’accordo di cessate il fuoco concluso lo scorso 17 ottobre tra i governi turco e statunitense.

L’Armenia, sostenuta da numerosi storici e diversi parlamenti nel mondo, stima in 1,5 milioni il numero delle vittime eliminate in modo sistematico alla fine dell’Impero Ottomano, tra il 1915 e il 1917. Mentre Ankara ammette che un gran numero di armeni è stato ucciso nel corso degli scontri durante quel periodo ma contesta la tesi che vi sia stata un piano preordinato di sterminarli, rigettando così il termine di genocidio.   

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