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“A lavoro uguale, salario uguale”

Una donna e una bambina brandiscono due cartelli per chiedere l uguaglianza tra uomo e donna
Manifestazione a Ginevra in occasione della Giornata della donna l'otto marzo 2018). Keystone

In Svizzera la parità salariale uomo-donna è ancora lontana. Per raggiungerla, il sindacato Travail.Suisse formula 28 rivendicazioni, tra cui l'istituzione di una lista nera per le aziende più discriminanti.

“Nei rapporti di lavoro, uomini e donne non devono essere pregiudicati né direttamente né indirettamente a causa del loro sesso”: da oltre 20 anni questo principio è stabilito nella Legge federale sulla parità dei sessiCollegamento esterno. E la Costituzione recita: “Uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore”.

In febbraio la Camera alta del parlamento svizzero ha deciso di rinviare in commissione la revisione della Legge federale sulla parità dei sessi.

La maggioranza dei ‘senatori’ ha ritenuto troppo burocratico il progetto proposto dal governo.

Tra le misure previste in questo progetto, i datori di lavoro con più di 50 dipendenti avrebbero dovuto effettuare ogni quattro anni un’analisi dei salari, facendola poi verificare da servizi di controllo esterni.

Per il Consiglio degli Stati sarebbe più efficace un’autodichiarazione da parte delle aziende sul fatto che rispettano la parità salariale.

Divario in parte inspiegabile

Negli ultimi anni sono certamente stati compiuti dei passi in avanti. Tuttavia nel settore privato nel 2014 le donne guadagnavano in media il 19,5% in meno dei loro colleghi uomini, stando alle cifreCollegamento esterno dell’Ufficio federale di statistica. Nel 2010, la differenza era del 23,6%. Nel settore pubblico, lo scarto è un po’ più contenuto: 16,6% nel 2014.

Il divario si spiega parzialmente con un profilo diverso del dipendente (età, formazione, anni di servizio). Per una parte consistente dello scarto salariale (il 42%) non vi sono però spiegazioni. Complessivamente in tutti i settori economici (privato e pubblico) questa differenza inspiegabile ammontava a 599 franchi al mese.

28 rivendicazioni

Alla vigilia della Festa del lavoro, l’organizzazione sindacale Travail.Suisse è così tornata alla carica formulando 28 rivendicazioni per cercare di giungere il più presto possibile a una reale parità.

Contenuto esterno

Nel documentoCollegamento esterno si chiede, ad esempio, che le aziende verifichino regolarmente il livello dei salari tra gli uomini e le donne e che i sindacati compilino una lista nera di quelle società che non effettuano nessun controllo.

Per Travail.Suisse si dovrebbe intervenire anche modificando il sistema di imposizione, rendendolo individuale. Quello attuale in vigore per le coppie sposate, spinge molte donne a limitare il loro tasso d’attività.

Inoltre, bisognerebbe stimolare il lavoro a tempo parziale (anche per gli uomini), potenziare gli asili nido, introdurre un congedo paternità “degno di questo nome” (oggi non esiste, ma diverse ditte concedono da 5 a 10 giorni ai loro dipendenti) o ancora proteggere maggiormente le persone – spesso donne – che si prendono cura di bambini e parenti ammalati. Un lavoro non remunerato, quest’ultimo, che ha conseguenze negative sul finanziamento delle prestazioni previdenziali per la vecchiaia.

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