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Oltre 2 milioni di vaccinazioni in Svizzera

Il centro di vaccinazione aperto il 19 aprile 2021 a Palexpo a Ginevra.
Il centro di vaccinazione aperto il 19 aprile 2021 a Palexpo a Ginevra. Keystone / Salvatore Di Nolfi

È stata superata la soglia di 2 milioni di iniezioni ma non tutto sta filando liscio. I nuovi contagi colpiscono ora le persone in età lavorativa, giovani compresi.

È quanto emerso dall’incontro settimanale con i media degli esperti federali a Berna che hanno fatto il punto sulla situazione epidemiologica. Rispetto alle due precedenti ondate ora si infetta la fascia dei 20-39enni, seguiti dai 40-59enni, ha sottolineato il responsabile crisi dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Patrick Mathys mentre ad essere ospedalizzati sono soprattutto questi ultimi.

Questo significa che gli ultraottantenni, in buona parte ormai vaccinati, sono attualmente meno colpiti dal Covid-19 rispetto alle persone in età lavorativa.

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Un altro dato che è stato evidenziato riguarda i giovani che spesso vengono ricoverati direttamente nei reparti di terapia intensiva. Questi ultimi non sono risparmiati dalla variante inglese – che ricomprende ormai la quasi totalità dei contagi – che notoriamente è più contagiosa della versione precedente e che si diffonde soprattutto tra la popolazione attiva. L’invito ai giovani è quindi quello di recarsi immediatamente dal medico ai primi sintomi, che troppo spesso vengono trascurati.  

In linea generale Patrick Mathys ha osservato che la situazione della pandemia si è stabilizzata a un livello alto e per questo resta fragile, con un tasso di riproduzione che si aggira attorno all’1. Si assiste a un leggero aumento, ma non significativo, dopo le temute festività pasquali ma va mantenuta estrema prudenza ora che sono stati riaperti parzialmente bar e ristoranti.

Sul fronte dei vaccini, la vicedirettrice dell’Ufsp Nora Kronig ha segnalato che la settimana scorsa è stata superata la soglia dei due milioni di iniezioni ma non tutto sta filando liscio: 200’000 dosi del preparato di Moderna, che avrebbero dovuto essere consegnate in maggio, saranno disponibili solo in giugno.

Inoltre AstraZeneca, che ha presentato domanda di omologazione già in ottobre, non ha ancora trasmesso i risultati degli studi clinici richiesti da Swissmedic, secondo quanto ha spiegato il dirigente dell’istituto svizzero per gli agenti terapeutici Claus Bolte, competente per la commercializzazione nel paese del preparato.

Da parte sua Christoph Berger, della Commissione federale delle vaccinazioni (Cfv), ha precisato che i vaccini sono efficaci per almeno 6 mesi dalla loro somministrazione e gli immunizzati non sono tenuti alla quarantena dopo due settimane dalla seconda dose.

Le novità riguardano anche le persone che hanno contratto il Covid-19, che saranno vaccinate dopo sei mesi dalla malattia con una sola dose, e le donne incinte che possono assumere il farmaco immunizzante su controllo medico.

Intanto però Berna, oltre ai vaccini, punta anche su farmaci specifici per combattere il Covid-19. In particolare sull’ultima generazione di anticorpi monoclonali combinati tra loro. Sono in corso le sperimentazioni ma gli ospedali sono stati forniti di 3’000 dosi per uso controllato in casi particolari. 

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