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Ora a fare paura è la variante sudafricana del virus

Un aereo in volo della South African Airways
Immagine d'archivio. Sempre più aeroporti europei vietano l'atterraggio agli aereplani provenienti da Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. Keystone / Str

Una nuova variante del Covid-19 minaccia il pianeta, quella emersa in Sudafrica, capace di molte mutazioni e per questo potenzialmente resistente agli anticorpi e ai vaccini. Segnalato in Belgio il primo caso in Europa.

L’allarme è stato lanciato dagli scienziati africani e già il Regno Unito ha annunciato che chiuderà i confini a 6 Paesi africani: Sudafrica, Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana. Il segretario alla salute britannico Sajid Javid ha dichiarato che tutti i voli da questi Paesi sono stati sospesi.

“La Commissione europea proporrà, in stretto coordinamento con gli Stati membri, di interrompere i voli dalla regione dell’Africa meridionale a causa della variante B.1.1.529”, ha da parte sua annunciato su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen.

Poco ore dopo, l’Ue ha deciso il via libera allo stop coordinato dei Paesi europei ai voli provenienti dall’Africa australe a causa dell’emergere della nuova variante sudafricana. Lo ha deciso il meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio europeo (Ipcr) dopo aver riunito gli ambasciatori dei 27 Paesi membri, approvando la proposta della Commissione europea per l’attivazione del freno d’emergenza.

Immediate le reazioni anche la Svizzera che vieta tutti i voli diretti dall’Africa australe da venerdì alle 20.00, a causa della nuova variante B.1.1.529 del coronavirus. Sono previste eccezioni per i cittadini svizzeri o i residenti in Svizzera.

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OMS poco convinta

L’Oms venerdì ha messo in guardia dall’imporre restrizioni ai viaggi a causa della variante B.1.1.529 di Covid-19, affermando che ci vorranno settimane per comprenderne le implicazioni e i paesi dovrebbero adottare un approccio basato sul rischio e scientifico.

“L’OMS sta monitorando da vicino la variante B.1.1.529”, ha detto un portavoce. “Ci vorranno alcune settimane per capire quale impatto ha questa variante. I ricercatori stanno lavorando per capire di più sulle mutazioni e cosa significano potenzialmente per quanto sia trasmissibile o virulenta questa variante e come possono avere un impatto su diagnostica, terapie e vaccini”.

Intanto la nuova variante B.1.1.529 isolata in Sud Africa potrebbe essere chiamata con la lettera dell’alfabeto greco ‘Nu’ secondo la progressione delle finora adottata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per le altre varianti del virus SarsCoV2.

Primi casi in Europa

È stato diagnosticato il primo caso in Europa, (in Belgio), della nuova variante B.1.1.529 del coronavirus, emersa giovedì in Sudafrica. Lo rendono noto i media belgi. La contagiata è una donna, che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto, attraverso la Turchia. Non ha alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro Paese del Sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi. Non era vaccinata, né era stata infettata in passato.

In mattinata anche Israele ha annunciato i suoi primi casi della nuova variante: si tratta di una persona proveniente dal Malawi e di altre due che arrivano da altri Paesi non meglio specificati. Tutti e tre risultano vaccinati e sono stati messi in isolamento. Ora si dovrà osservare il decorso e gli effetti della malattia.



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