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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

Se vi è già capitato di essere in Svizzera il primo mercoledì di febbraio, forse le avete già sentite: oggi alle 13:30 sono risuonate le circa 5'000 sirene d'allarme distribuite su tutto il territorio elvetico. L'obiettivo era di testare il loro funzionamento. Per prime sono state attivate le sirene per l'allarme generale, che emettono un suono modulato e regolare della durata di un minuto. Poi, dalle 14:00 ed entro le 16:30, le sirene a valle di sbarramenti idrici per il segnale di "Allarme acqua", che emettono 12 suoni continui e gravi in sequenze di 20 secondi ad intervalli di 10 secondi.

L'anno scorso, ha indicato l'Ufficio federale della protezione della popolazione, il 99% delle sirene hanno funzionato "in modo ineccepibile".

ignazio cassis
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In visita a Pechino, il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis ha invitato la Cina alla conferenza di pace sull’Ucraina che dovrebbe tenersi nella Confederazione. Le autorità cinesi si sono per ora limitate a prenderne atto.

Dopo aver fatto tappa in India e Corea del Sud e prima di recarsi nelle Filippine, il capo della diplomazia elvetica Ignazio Cassis era giovedì a Pechino, dove ha incontrato il suo omologo Wang Yi e il vicepresidente Han Zheng. Al centro dei colloqui vi era in particolare il vertice di pace sull’Ucraina che Berna si è impegnata a organizzare ancora durante il 2024. La Cina, ha affermato il consigliere federale nella conferenza stampa che ha seguito gli incontri, “è aperta a dare una mano per trovare la strada più promettente per una soluzione del conflitto”.

Le autorità di Pechino, che fin qui hanno sempre sostenuto la Russia, non si sono però sbilanciate circa un’eventuale partecipazione, limitandosi ad affermare di “aver preso atto” di questo vertice a venire. Cassis ha indicato di attendere “con ansia la risposta della Cina” e ha sottolineato che comunque non ci sarà una conferenza di pace decisiva senza la Russia. Tuttavia, ha aggiunto, “se non si ha il coraggio di iniziare, non si raggiungerà l’obiettivo”.

A Pechino non si è però discusso solo di Ucraina. Cassis e i suoi partner hanno anche parlato di questioni geopolitiche, bilaterali, in particolare dell’accordo di libero scambio che i due Paesi vogliono modernizzare, e di diritti umani. Con Wang Yi, il ministro degli esteri svizzero ha sollevato la questione della minoranza uigura oppressa nello Xingjiang.

due uomini davanti a un microfono
Keystone / Jean-christophe Bott

Una nuova sfida per Bertrand Piccard: dopo aver effettuato il primo giro del mondo a bordo di un aereo a energia solare, lo psichiatra ed aviatore svizzero vuole di nuovo sorvolare il pianeta, ma questa volta con un velivolo alimentato a idrogeno.

Nel 1993 aveva portato a termine il giro del mondo in pallone aerostatico assieme a Brian Jones. Poi, nel 2016, a bordo di Solar Impulse 2 e assieme ad Andrée Boschberg, aveva fatto la stessa cosa a bordo di un aereo mosso unicamente dall’energia solare. Nel 2028, Bertrand Piccard si appresta ad affrontare una nuova sfida: sorvolare la Terra con un apparecchio a idrogeno.

Come già per Solar Impulse 2, a spingere Piccard, che nel 2028 avrà 70 anni, non è solo la sete di avventura: “Sono stufo del pessimismo e dell’inerzia nei confronti della tutela dell’ambiente, ha dichiarato alle testate del gruppo Tamedia. Voglio dimostrare a tutti coloro che non hanno fiducia nel futuro che c’è speranza e che possiamo fare qualcosa. Il modo migliore per farlo è un progetto spettacolare”.

Per il nuovo progetto denominato Climate Impulse – già in corso da tre anni – sono stati stanziati circa 45 milioni di franchi per la costruzione dell’aereo e 15 milioni per il suo funzionamento.

  • L’intervistaCollegamento esterno a Bertrand Piccard pubblicata sul Tages-Anzeiger (in tedesco, paywall).
  • La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa dal portale bluewin.ch.
  • In queste settimane a Trieste è in corso una mostra dedicata al batiscafo Trieste e a Auguste Piccard, nonno di Bertrand. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
  • Dagli archivi di swissinfo.ch un’intervista a Bertrand Piccard del 2017.
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È una prima in Europa: da settembre al Politecnico federale di Zurigo si potrà frequentare un corso di Master in scienze spaziali, incentrato sulla ricerca spaziale commerciale.

Per il primo anno, le candidature, che potranno essere inoltrate da aprile, saranno aperte esclusivamente agli studenti e alle studentesse titolari di un Bachelor svizzero, mentre dal secondo saranno aperte a tutti. Il Politecnico federale di Zurigo (ETHZ) prevede che in futuro circa 100 studenti all’anno completeranno questo nuovo programma di Master.

Il corso di laurea è unico in Europa in quanto incentrato sulla ricerca spaziale commerciale, ha indicato Thomas Zurbuchen, ex direttore di ricerche della NASA e promotore del nuovo programma di Master.

Nel corso di laurea verranno insegnate nozioni relative a vettori, satelliti, telescopi e veicoli spaziali, nonché le basi delle scienze terrestri e planetarie e dell’astrofisica. Inoltre, gli studenti e le studentesse potranno scegliere di specializzarsi in ingegneria spaziale, comunicazione spaziale, robotica, osservazione della Terra o scienze planetarie.

bandiera con emblema falce e martello
Keystone / Georgios Kefalas

Il prossimo fine settimana in Svizzera nascerà un nuovo partito. Circa 300 persone si vogliono riunire a Bienne, nel Canton Berna, per fondare il Partito comunista rivoluzionario.

A lanciare l’iniziativa è il movimento marxista “La Scintilla” che, secondo quanto comunicato oggi, sta organizzando “la più grande campagna di reclutamento comunista degli ultimi 100 anni”. La fondazione del partito sarà annunciata domani, mentre sabato alla Casa del popolo di Bienne partirà la campagna per la costruzione della nuova formazione.

Gli obiettivi sono ambiziosi: in tre mesi si vogliono raccogliere 500 membri, 70’000 franchi di donazioni e vendere 5000 esemplari del giornale “der Kommunist”. Il capitalismo si trova ormai in un vicolo cieco dal punto di vista storico, viene in sostanza sottolineato nella nota. Il Partito comunista rivoluzionario vuole lottare per una “rivoluzione mondiale comunista attraverso la classe operaia”. L’umanità e il potenziale delle persone devono essere “veramente liberati”.

In Svizzera l’ultimo partito comunista nazionale è stato vietato nel 1940. Nel 1944 la sua eredità è stata raccolta dal Partito del lavoro, che però è riuscito a mettere radici solo in alcuni Cantoni. Sono inoltre state create diverse formazioni di estrema sinistra. In Ticino, nel 2007, in seguito a disaccordi con il Partito del lavoro è stato creato il Partito comunista.

  • L’annuncioCollegamento esterno del movimento “La Scintilla”.
  • In questa intervista la storica Brigitte Studer spiega come è nato e come è evoluto il Partito comunista svizzero.
  • Come la Guerra fredda e lo spettro del comunismo trasformarono parte della popolazione svizzera in spie: un approfondimento di David Eugster.


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