
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
È di oggi la notizia che sarà l'attrice britannica Helen Mirren ad impersonare la scrittrice americana Patricia Highsmith nel film intitolato Switzerland. Sì, perché forse non tutto lo sanno, ma la celebre romanziera statunitense – dai cui libri sono stati tratti più di venti adattamenti cinematografici – ha vissuto gran parte della sua vita in Svizzera. In Ticino, per la precisione. Dapprima ad Aurigeno e poi a Tegna, in Valle Maggia. "In una terra di montagne che bloccano il sole, una terra di affioramenti di granito, di alberi che si aggrappano ai pendii inclinati ma che crescono comunque dritti verso l'alto", come scriveva nel racconto A Long Walk from Hell. Se volete scoprire il capitolo ticinese della vita di Patricia Highsmith, vi consiglio questo articolo del mio collega Thomas Stephens.
Altrimenti vi lascio alla lettura di altre notizie del giorno.

La Catena di solidarietà si mobilita per venire in aiuto alle vittime del terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia. Intanto, le squadre di salvataggio elvetiche proseguono nelle loro operazioni di ricerca di eventuali persone sopravvissute.
La fondazione, braccio umanitario della Società svizzera di radiotelevisione SSR, ha lanciato un appello alle donazioni e finora, in poche ore, ha ricevuto 3,25 milioni di franchi in favore delle vittime del sisma che lunedì ha devastato il sud-est della Turchia e parte della Siria. I soldi raccolti saranno messi a disposizione delle organizzazioni umanitarie elvetiche, alcune delle quali sono già sul posto.
In una prima fase il denaro sarà utilizzato per aiuti di emergenza come acqua, coperte, cibo e rifugi, ha indicato all’agenzia stampa Keystone-ATS la portavoce della Catena della Solidarietà Judith Schuler.
In Turchia sono all’opera anche le squadre della Catena di salvataggio svizzera, che con i loro cani perlustrano le rovine alla ricerca di persone sopravvissute. Finora sono riuscite a salvarne 24. Molto probabilmente la Confederazione non invierà invece team di ricerca e soccorso in Siria, a causa della guerra civile che imperversa dal 2011. Il bilancio del terremoto continua intanto ad appesantirsi: le vittime accertate sono ormai più di 11’000 (8’500 in Turchia e oltre 2’500 in Siria).
- La notizia su swissinfo.ch.
- Il servizioCollegamento esterno sul terremoto su RSI News.
- La raccolta fondiCollegamento esterno della Catena della Solidarietà.

Non fu la sifilide a uccidere la mummia più famosa della Svizzera: è la conclusione a cui è giunto uno studio del Museo di storia naturale di Basilea e dell’Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano.
Cosa ha ucciso Anna Catharina Bischoff? Finora si pensava che fosse stata la sifilide, ma la ricerca ha permesso di provare che a causarne la morte fu piuttosto l’eccesso di mercurio, frequentemente usato all’epoca in Europa per curare questa malattia sessualmente trasmissibile.
La donna, morta nel 1787, era sì malata ma non di sifilide: le analisi, condotte con un metodo innovativo, hanno mostrato che aveva contratto un’infezione da un micobatterio non tubercolare finora sconosciuto, facente parte della famiglia a cui appartengono anche gli agenti che causano lebbra e tubercolosi.
La mummia era stata ritrovata nel 1975 nella Barfüsserkirche di Basilea e identificata come Anna Catharina Bischoff, morta nel 1787 all’età di 68 anni. Un controllo dei registri storici della chiesa aveva poi rivelato che la mummia era già stata scoperta nell’Ottocento; per motivi etici era stata poi riseppellita nel luogo in cui è stata ritrovata nel 1975.
- La notizia su tvsvizzera.it.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano e la ricercaCollegamento esterno pubblicata sulla rivista BMC Biology.

Ben 57 delle 71 specie ittiche autoctone svizzere sono in pericolo o addirittura minacciate di estinzione. È l’allarme lanciato mercoledì dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), che ha pubblicato uno studio in merito.
Alcune specie sono già da tempo scomparse dai corsi d’acqua elvetici, ad esempio lo storione, l’alosa o il salmone. Altre 15, come l’anguilla, sono minacciate di estinzione e altre otto, tra cui le trote di fiume e di lago, sono “altamente minacciate”.
La valutazione si è basata su circa 70’000 osservazioni, di cui l’87% in acque correnti e il 13% in acque ferme. Secondo l’UFAM, non si registrano inversioni di tendenza: il numero di specie ittiche minacciate continua ad aumentare, con un conseguente declino della biodiversità.
Le cause principali dell’allarmante declino dei pesci sono le innumerevoli strutture presenti su laghi, fiumi e torrenti. Sponde cementate, fondali sigillati e sbarramenti limitano fortemente le possibilità di vita dei pesci. In Svizzera, le acque sono tra gli ecosistemi più colpiti dalle attività umane”, scrive l’UFAM.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’UFAM.
- La lista rossaCollegamento esterno dei pesci minacciati.
- In questo approfondimento della mia collega Susan Misicka, il problema legato all’invasione delle vongole asiatiche nei laghi svizzeri.

La Svizzera promuove il turismo invernale in Kirghizistan per creare posti di lavoro nella stagione fredda. Lo sci non è però la panacea per risolvere il problema della disoccupazione.
Nel Paese dell’Asia centrale, nella città di Karakol, la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in collaborazione con l’ONG svizzera Helvetas finanzia un progetto di aiuto allo sviluppo volto a promuovere il turismo invernale. In estate nella regione trekking ed escursioni contribuiscono a sostenere l’economia locale, ma la stagione dura poco.
La Svizzera ha così deciso di puntare su attività come lo sci di fondo, il pattinaggio e su offerte culturali come le tradizioni culinarie, la danza e l’artigianato tessile. Sono idee che, contrariamente allo sci alpino, non necessitano di grandi infrastrutture.
“Non volevamo rovinare la natura“, spiega Silvan Hungerbühler della SECO. Lo sci comporta interventi a livello di paesaggio e disturba la fauna selvatica. Inoltre, anche a Karakol ci possono essere inverni avari di neve. “La sostenibilità degli investimenti non era garantita”, dice Hungerbühler.
- L’approfondimento della mia collega Sibilla Bondolfi.
- Il dossier di swissinfo.ch dedicato all’aiuto allo sviluppo svizzero.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative