Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Mancano poche ore per rivivere il remake della bollente partita andata in scena quattro anni fa ai Mondiali in Russia. Come forse alcuni di voi ricorderanno, a Kaliningrad la Svizzera era riuscita ad imporsi in rimonta sulla Serbia, conquistando l'accesso agli ottavi di finale. L'incontro era però passato alla storia non tanto per la vittoria elvetica, ma soprattutto per il gesto dell'aquila bicefala – simbolo albanese – esibito dai due giocatori rossocrociati di origine kosovara Xherdan Shaqiri e Granit Xhaka (e dal capitano Stephan Lichtsteiner) dopo le loro due reti. La provocazione aveva suscitato una marea di polemica.
Difficilmente questa sera si assisterà di nuovo a un episodio del genere. I dirigenti delle federazioni dei due Paesi si sono messi d'accordo per fare di tutto affinché non venga gettata benzina sul fuoco su un incontro che promette di essere già sufficientemente caldo. Alla Svizzera un pareggio potrebbe bastare, mentre la Serbia se non vuole dire addio al Qatar dovrà per forza di cose imporsi.
In attesa del verdetto del campo da gioco, vi lascio alla lettura di alcune notizie del giorno.
La penalizzazione fiscale in cui incorrono le coppie sposate dovrebbe presto appartenere al passato: il Governo elvetico ha avviato oggi la procedura di consultazione sull’introduzione dell’imposizione individuale.
In Svizzera il matrimonio non è un buon affare, almeno dal punto di vista fiscale. Le persone sposate sono infatti tassate assieme e ciò incide sulla somma totale pagata al fisco, più elevata di quella che le stesse persone sarebbero chiamate a versare individualmente. Questa “penalizzazione del matrimonio” è da decenni un tema che tiene banco nella politica federale.
Il progetto presentato venerdì dal Consiglio federale funge da controprogetto indiretto all’iniziativa popolare “per imposte eque”, lanciata dalla sezione femminile del Partito liberale radicale (destra) ma sostenuta anche da esponenti di altre formazioni politiche.
L’introduzione di un sistema di imposizione individuale per tutti dovrebbe tradursi in minori entrate dall’imposta federale diretta pari a 1 miliardo di franchi, di cui il 78,8 % (circa 800 mio CHF) a carico della Confederazione e il 21,2 % (circa 200 mio CHF) a carico dei Cantoni, stando alle stime del Governo. Sono invece incerte le ripercussioni sulle imposte cantonali. Sono per contro previsti effetti positivi sull’occupazione, in quanto soprattutto i beneficiari di un reddito secondario coniugati saranno spinti a lavorare di più.
- Il servizioCollegamento esterno sul tema di RSI News.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa dal portale Ticinonline.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Consiglio federale.
- Un approfondimento sull’iniziativa per imposte eque del mio collega Renat Künzi.
- Nel 2016 l’elettorato aveva respinto con un risultato estremamente serrato un’iniziativa che già chiedeva di non penalizzare fiscalmente le coppie sposate.
In materia di prevenzione del tabagismo la Svizzera è al penultimo posto in Europa. Solo in Bosnia-Erzegovina si fa peggio.
Nove anni fa la Confederazione occupava al 18esima posizione (su 35 Paesi) nella classifica elaborata dall’Associazione delle leghe europee contro il cancro. Ma da allora è stato uno scivolone costante, al punto che oggi la Svizzera è tra i peggiori allievi del continente per quanto riguarda la lotta contro il consumo di tabacco.
“La Svizzera rimane la grande favorita delle multinazionali del tabacco”, riassume l’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo (AT Svizzera), la quale sottolinea il fatto, ad esempio, che le tasse sul tabacco sono troppo basse rispetto ai livelli dei salari e dei costi. “Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda un’aliquota d’imposta di almeno 75%, quella applicata in Svizzera è del 60% circa”.
Tuttavia, qualora la Confederazione adotterà quanto proposto dall’iniziativa popolare “Giovani senza tabacco”, l’AT Svizzera è fiduciosa che nei prossimi anni sarà possibile ottenere risultati migliori e salire di qualche scalino nella graduatoria europea.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS sul sito del Corriere del Ticino.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo.
- Un approfondimento della mia collega Pauline Turuban sulla lobby del tabacco in Svizzera.
- Lo scorso febbraio, l’elettorato svizzero ha approvato un’iniziativa popolare per dare un giro di vite alla pubblicità sui prodotti del tabacco.
In Svizzera il nutri-score, con le sue etichette che vanno dal verde al rosso e la scala di valutazione dalla A alle E, è stato introdotto su base volontaria. Il sistema è sostenuto dalle autorità federali, che vogliono ora aumentarne l’efficacia e la notorietà.
Il sistema di etichettatura nutrizionale sviluppato in Francia ha fatto colare molto inchiostro negli ultimi anni: c’è chi lo vede come un modo semplice per confrontare rapidamente alimenti simili e altri (in particolare l’Italia) che lo ritengono troppo riduttivo e lesivo per certi prodotti. Nella Confederazione, il nutri-score è sostenuto dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV). Come in Francia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Spagna, anche in Svizzera l’etichettatura è su base volontaria.
Per migliorare l’efficacia del nutri-score, è però necessario informare meglio i consumatori e le consumatrici. Per questa ragione, a partire dal 2023 l’USAV intende avviare una campagna informativa in collaborazione con il mondo economico, il settore della promozione della salute e le organizzazioni
In Svizzera sono 70 i produttori e rivenditori che negli ultimi anni si sono impegnati a introdurre Nutri-Score, precisa il Governo svizzero in un comunicato. Si tratta di 168 marchi e più di 6’000 prodotti. Tra i principali motivi dell’impegno delle aziende vi è la volontà di trasparenza nei confronti dei consumatori, viene messo in evidenza nella nota. Il suo utilizzo è gratuito: non vi sono dunque costi di licenza o certificazione.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa dal portale bluewin.ch.
- La sintesiCollegamento esterno del rapporto sul nutri-score.
- Un approfondimento sulla controversa etichetta nutrizionale del mio collega Rino Scarcelli.
La città di Zurigo lancerà un progetto pilota per introdurre un congedo pagato per le donne impiegate presso l’amministrazione comunale che soffrono di dolori mestruali.
Il test effettuato nella città sulle rive della Limmat è una prima in Svizzera, perlomeno nel settore pubblico, ha indicato Daniel Leupi, membro ecologista del Municipio di Zurigo. Alcune aziende del settore privato invece già concedono questa possibilità.
Il progetto prevede la possibilità per quelle donne che hanno forti e regolari disturbi a causa delle mestruazioni di ottenere da uno a cinque giorni di congedo pagati. Secondo le stime, sarebbero fra il 25 e il 35% del totale.
A lanciare l’idea di un progetto in tal senso è stata la consigliera comunale Anna-Béatrice Schmaltz, il cui postulato è stato sostenuto dalla maggioranza del Legislativo. Per l’autrice della proposta, non si tratta di dipingere tutte le donne come “deboli”, un timore espresso invece dalla sua collega Susanne Brunner dell’Unione democratica di centro, per la quale verrebbero ridotte in un ruolo di “vittime”.
- Il servizioCollegamento esterno di RSI News.
- In questo approfondimento, la mia collega Marija Miladinovic si occupa invece dell’aliquota IVA applicata a tamponi e assorbenti, che in alcuni Paesi – Svizzera compresa – è uguale a quella di prodotti non indispensabili.
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