Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Come forse alcuni di voi sanno, non c'è limite di tempo nella durata del mandato dei consiglieri e delle consigliere federali. I ministri e le ministre svizzere decidono infatti autonomamente quando ritirarsi, anche se a volte lo fanno su pressione del loro partito o del Parlamento.
Insomma, le dimissioni di un consigliere federale in carica rappresentano un piccolo evento nella vita politica svizzera. È ancor più raro che due consiglieri federali diano le dimissioni per la stessa data. L'ultima volta era successo nell'aprile del 1999, quando Flavio Cotti e Arnold Koller si erano ritirati dal Governo. A distanza di quasi 25 anni, oggi è successo di nuovo.
Simonetta Sommaruga lascerà il Consiglio federale alla fine dell’anno. La responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni va così ad aggiungersi al suo collega Ueli Maurer, che aveva annunciato le sue dimissioni in settembre.
“L’ictus di mio marito [ricoverato una decina di giorni fa, ndr] ha colpito non solo lui, ma anche me, in modo improvviso e inaspettato e mi ha fatto riflettere. È stato un campanello d’allarme, che mi ha fatto capire che dopo 12 anni in Consiglio federale volevo concentrarmi su qualcos’altro nella mia vita”: è uno stralcio della lettera di dimissioni inviata dalla ministra socialista alla presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin.
In Governo dal novembre 2010, Sommaruga, 62 anni, ha diretto per otto anni il Dipartimento federale di giustizia e polizia per poi passare a quello dell’ambiente dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. La socialista bernese, pianista diplomata al Conservatorio di Lucerna, è stata presidente della Confederazione nel 2015 e nel 2020. In precedenza, Sommaruga ha trascorso sette anni sui banchi del Consiglio degli Stati, preceduti da quattro anni al Nazionale
L’Assemblea federale dovrà così ora nominare non uno bensì due nuovi consiglieri o consigliere federali. Il ministro delle finanze Ueli Maurer aveva infatti annunciato il 30 settembre scorso le sue dimissioni per la fine dell’anno. Finora cinque esponenti dell’Unione democratica di centro, il partito a cui appartiene Maurer, si sono dichiarati candidati. La formazione di destra renderà noti i nomi dei o delle prescelte da sottoporre al vaglio del Parlamento il 18 novembre. Il gruppo socialista li sceglierà invece il 26 novembre. L’elezione è in programma il 7 dicembre.
- La notiziaCollegamento esterno delle dimissioni di Simonetta Sommaruga su RSI News.
- Come funziona l’elezione in Consiglio federale: le spiegazioniCollegamento esterno sul sito di RSI News.
- La biografiaCollegamento esterno di Simonetta Sommaruga sul Dizionario storico della Svizzera.
- Un’intervista alla consigliera federale pubblicata su swissinfo.ch lo scorso giugno in merito a un viaggio virtuale in California.
Il Qatar ha orchestrato un’operazione di spionaggio su larga scala e di lunga durata contro l’apparato dirigente della FIFA con l’aiuto di ex membri della CIA. La Svizzera, dove ha sede la federazione internazionale, è stata un teatro chiave. Lo rivela la trasmissione Rundschau della Radiotelevisione svizzero tedesca SRF.
Delle pressioni e dei sotterfugi utilizzati dall’emirato per vedersi attribuire nel 2010 l’organizzazione del Campionato del Mondo in programma in novembre si è già parlato molto. Le iniziative per cercare di mettere a tacere le voci critiche sono però proseguite anche negli anni successivi, stando a quanto scoperto dall’indagine di Rundschau.
Lo Stato del Golfo avrebbe speso 387 milioni di dollari per ottenere i servizi di una società statunitense, fondata da un ex collaboratore della CIA. La Global Risk Advisor – questo il nome dell’azienda – avrebbe così spiato la dirigenza della FIFA per procurarsi informazioni su eventuali critiche che sarebbero potuto sorgere in seno alla federazione e poterle così anticipare.
Gli specialisti e le specialiste della società americana non si sono apparentemente fatti troppi scrupoli, utilizzando anche degli attacchi informatici per introdursi nei computer dei responsabili della FIFA. Secondo gli autori dell’inchiesta, nelle attività di spionaggio erano coinvolti i vertici del governo qatariota, compreso l’attuale capo dello Stato.
La Confederazione stanzia 100 milioni di franchi per aiutare l’Ucraina durante l’inverno. La somma sarà destinata in particolare a finanziare progetti per il ripristino urgente delle infrastrutture energetiche.
In Ucraina, sottolinea il Consiglio federale in un comunicato odierno, circa 18 milioni di persone, ovvero il 40% della popolazione, hanno bisogno di aiuti a causa della guerra. Con l’arrivo della stagione fredda, il loro numero potrebbe aumentare a 24 milioni.
Nelle ultime settimane, la situazione umanitaria si è ulteriormente aggravata a causa degli attacchi mirati dei russi alle infrastrutture energetiche (oltre il 30% è danneggiato) e ai sistemi di approvvigionamento. In molte località l’acqua potabile non è più accessibile e le linee elettriche e le telecomunicazioni sono interrotte.
Sono pertanto necessari aiuti supplementari da parte della comunità internazionale. Il Consiglio federale ha quindi deciso di sbloccare 100 milioni di franchi per alleviare la precaria situazione tramite diversi progetti.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa dal Corriere del Ticino.
- Il comunicatoCollegamento esterno del Dipartimento federale degli affari esteri.
- Un approfondimento della mia collega Katy Romy sul sistema sanitario ucraino e il sostegno della Svizzera.
Tra le varie piste esplorate per cercare di prevenire le ondate di caldo e le siccità estreme causate dal riscaldamento globale, vi è anche la geoingegneria climatica. Una tecnologia che desta però preoccupazione. La Svizzera vuole che vengano effettuati studi sul potenziale e i rischi di queste manipolazioni del clima.
Per ora, gli interventi tecnologici per provare a modificare il clima sono rimasti praticamente ancora solo sulla carta. Le idee però non mancano. Di recente, il Governo statunitense ha annunciato il lancio di un programma di ricerca per studiare come controllare la quantità di luce solare che raggiunge la Terra, ad esempio immettendo particelle riflettenti nella stratosfera o nelle nuvole a bassa quota.
Secondo alcuni studi, queste tecnologie – conosciute con l’acronimo SRM, ovvero Solar radiation modification – hanno il vantaggio di poter essere implementate in modo rapido, efficace e a costi relativamente contenuti. Per cercare di saperne di più, la Svizzera ha presentato al Programma dell’ONU per l’ambiente una risoluzione che chiede una valutazione dettagliata sulla geoingegneria climatica.
Non mancano però voci anche totalmente contrarie. Secondo alcune persone non bisognerebbe nemmeno iniziare a investigare questa pista. “Discuterne non farà altro che ritardare tutti i programmi di politica climatica, e questo in un periodo in cui la maggior parte dei Governi e sempre più gente concordano nella necessità di ridurre le emissioni”, sottolinea Frank Biermann, professore di global sustainability governance all’Università di Utrech, nei Paesi Bassi. “È un’idea dannosa per l’umanità – prosegue. Dobbiamo proibirle così come abbiamo fatto con le armi biologiche e chimiche”.
- L’approfondimento del mio collega Luigi Jorio.
- Il dossier di swissinfo.ch sullo scioglimento dei ghiacciai.
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