Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori, Da ieri è disponibile il nuovo passaporto svizzero, che "combina sicurezza, funzionalità ed estetica", stando a quanto comunicato dall'Ufficio federale di polizia.
I temi principali del design sono le montagne e l'acqua "che modella e plasma il paesaggio svizzero e allo stesso tempo simboleggia gli scambi e la fluidità". Ognuno dei 26 Cantoni ha la sua pagina. Ma ve ne è anche una 27esima: per la prima volta, infatti, la Quinta Svizzera, ossia tutti quegli svizzeri e quelle svizzere che vivono all'estero, dispone di una sua pagina per i visti. Per avere ulteriori informazioni sul nuovo passaporto potete cliccare qui.
Vi lascio ora alla lettura di altre notizie che abbiamo selezionato per voi.
Negli ultimi anni le aziende farmaceutiche hanno fatto passi da gigante per sviluppare nuovi trattamenti antitumorali. Il problema: costano spesso somme enormi, con tutte le conseguenze del caso.
Alcuni farmaci contro il cancro sviluppati recentemente possono costare fino ad oltre 200’000 franchi al mese. Per l’industria farmaceutica, l’oncologia è una gallina dalle uova d’oro: nello spazio di un decennio le entrate delle dieci principali aziende sono raddoppiate in questo settore, superando i 100 miliardi di franchi.
Per i Governi, le assicurazioni e i pazienti, l’innovazione di cui danno prova le società farmaceutiche rappresenta invece un problema di difficile gestione. In Svizzera, ad esempio, tra il 2014 e il 2019 le spese annuali per i medicinali antitumorali sono aumentate del 54%, per un totale che sfiora un miliardo di franchi all’anno. Alcuni Stati hanno così adottato contromisure. Ad esempio, nel 2019 la Norvegia ha rifiutato il 22% dei nuovi farmaci, la maggior parte antitumorali, perché troppo costosi. Altri Paesi hanno iniziato ad effettuare le proprie analisi sul rapporto costo-efficacia dei nuovi medicinali, obbligando in alcuni casi le aziende a diminuire i prezzi.
Se la questione del caro-farmaci è di difficile soluzione per gli Stati più ricchi, per quelli più poveri lo è ancor di più. “Le innovazioni sono inutili se i pazienti non possono beneficiarne”, sottolinea Jackie Wambua, responsabile degli affari governativi presso l’ufficio di Roche in Africa orientale. La sfida è quindi di rendere questi medicinali più accessibili, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito.
- L’approfondimento della mia collega Jessica Davis Plüss.
- In questo articolo d’archivio, l’annuncio di Novartis che intende rendere i suoi farmaci accessibili a tutti.
- I guadagni astronomici dell’industria farmaceutica in Svizzera: un approfondimento della RTS ripreso da swissinfo.ch.
- Perché un farmaco può costare più di due milioni di dollari?
Le tragedie come quella verificatasi a Seul non vanno trattate con superficialità, sottolinea in un’intervista a SWI swissinfo.ch il ricercatore svizzero Claudio Feliciani, specialista in dinamica delle folle e traffico pedonale.
La morte di oltre 150 persone nella calca del quartiere di Itaewon della città sudcoreana ha scioccato Feliciani che nota come, in questi casi, emerge la tendenza di dare la colpa alla “folla”, lasciando intendere che chiunque si trovasse lì abbia in parte contribuito affinché l’incidente accadesse. Un ragionamento errato, indica l’esperto.
Anche puntare il dito contro il “panico” è sbagliata, dice. L’idea che il panico si propaghi nella folla in modo incontrollato deriva da un trattato di fine ‘800 di Gustave Le Bon, uno dei primi ad occuparsi del tema. “Purtroppo, quest’idea è rimasta impressa nell’immaginario collettivo, anche perché è facile scaricare le colpe su una miriade di persone facendo svanire, di fatto, ogni responsabilità”, afferma.
Il ricercatore mette in guardia sul fatto che episodi di questo genere non solo limitati a grosse metropoli dove vivono milioni di persone. Anche un piccolo evento può essere fatale se la sicurezza non viene presa in considerazione.
- L’intervista completa su SWI swissinfo.ch.
- Il caso dello scorso anno di una calca mortale in Israele, su tvsvizzera.it
Il 5% della popolazione svizzera sopra i 14 anni è vegetariana o vegana. È quanto emerge da uno studio annuale pubblicato oggi dall’associazione Swissveg, che sottolinea come la tendenza sia al rialzo.
Se l’evoluzione constatata negli ultimi anni dovesse confermarsi, tra appena cinque anni una persona su dieci in Svizzera non mangerà più carne. Le ragioni dell’aumento sono da collegare alla maggiore presenza sui media di notizie relative agli svantaggi del consumo di carne, oltre all’accesso più facile a informazioni su internet.
Nel dettaglio, nel 2022 la Svizzera contava 304’000 vegetariani e 42’000 vegani, ossia una proporzione rispettivamente del 4,4 e dello 0,6%. L’anno prima la percentuale complessiva di chi non mangia carne era del 4,7%. Se si risale invece a trent’anni fa, il tasso scende all’1,8%.
Ancora una volta, la differenza di abitudini alimentari tra donne e uomini è evidente: nell’anno in rassegna, il 3,5% degli uomini viveva senza carne rispetto al 5,3% delle donne. I vegani erano lo 0,2% degli uomini e l’1% delle donne.
- La notizia su tvsvizzera.it.
- Lo studioCollegamento esterno di Swissveg in dettaglio (in tedesco).
- In questo servizio d’archivio vi facciamo invece scoprire lo chef svizzero Pietro Leemann, il primo cuoco europeo vegetariano a ricevere una stella Michelin.
- La mia collega Sara Ibrahim ha deciso di passare a una dieta senza prodotti di origine animale. Scoprite qui come è andata la transizione.
La ministra dello sport svizzera Viola Amherd non sarà presente in Qatar per assistere alla Coppa del mondo di calcio. Ci andrà invece il consigliere federale uscente Ueli Maurer.
La responsabile del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) Viola Amherd si limiterà a fare il tifo per la Svizzera da casa. La notizia, anticipata dai giornali dei gruppi Tamedia e CH Media, è stata confermata dal DDPS, che non ha precisato i motivi per cui la consigliera federale non si recherà in Qatar.
Nell’emirato sarà però presente il ministro delle finanze Ueli Maurer, che lascerà il Governo alla fine dell’anno. Il responsabile del DFF assisterà all’incontro tra Svizzera e Brasile, in programma il 28 novembre.
Per ora si tratta dell’unico membro del Consiglio federale ad aver confermato la sua presenza in Qatar. Non è la prima volta che Maurer si reca nello Stato del Golfo: la prima visita risale al luglio del 2021 e la seconda allo scorso mese di marzo.
- La notiziaCollegamento esterno su RSI News.
- Come si vive in Qatar e qual è l’atmosfera che si respira a pochi giorni dall’inizio della Coppa del Mondo? swissinfo.ch lo ha chiesto a degli svizzeri e delle svizzere che vivono nell’emirato. In questo primo articolo la testimonianza di Andreas Briner.
- La maggior parte delle città svizzere ha preferito rinunciare all’organizzazione di fan zone. L’articolo su tvsvizzera.it.
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