
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
nella notte scorsa la terra ha tremato in Svizzera. Una mezz’ora dopo la mezzanotte si è infatti registrata nell’Alto Vallese un sisma di magnitudo 3,2. La scossa, indica il Servizio sismico svizzero (SED) del Politecnico federale di Zurigo, si è verificata a 7,3 chilometri di profondità, con epicentro nei pressi di Zinal. Anche se ci sono buone chance che la scossa sia stata percepita in maniera piuttosto forte in loco, fortunatamente, eventi di questa magnitudo solitamente non causano danni, ha specificato il SED.
In Svizzera, i terremoti sono d’altronde un fatto assai usuale: solo l’anno scorso ne sono stati registrati oltre 1’100 nel Paese e nelle regioni limitrofe. Tra i vari cantoni, il Vallese è quello più esposto a questo fenomeno.
Buona lettura con le altre notizie di oggi!

Durante la pandemia, molti svizzeri hanno adottato animali da compagnia. Ma tanti tra loro, pochi mesi dopo, li hanno riconsegnati ai rifugi. Questi ultimi nel 2021 ne hanno accolti oltre 13’500, riferisce oggi la Protezione svizzera degli Animali (PSA).
Gli animali consegnati dai proprietari sono stati 7’131 (ossia il 10% in più rispetto all’anno precedente). Altri 5’456 erano stati abbandonati e 937 provenivano da sequestri ufficiali. Oltre 9’200 bestiole hanno potuto essere ricollocate e circa 1’700 animali sono stati ripresi dai loro proprietari. Un altro migliaio ha però dovuto essere ucciso per motivi veterinari, precisa la PSA.
Tra gli animali accolti figuravano 7’724 gatti, 2’012 cani, 2’220 roditori e 1’555 uccelli, 742 tartarughe, 228 esemplari di rettili, nonché alcuni cavalli e specie esotiche. Inoltre, sono stati raccolti 9’873 pesci.
La PSA nota infine che sempre più rettili, fra tartarughe, serpenti e lucertole, vengono restituiti a un rifugio o abbandonati dai loro proprietari. I servizi interessati si trovano molto spesso di fronte ad animali importati illegalmente o tenuti in modo inappropriato.
- La notizia odierna riproposta su SWI swissinfo.ch.
- La paginaCollegamento esterno della Protezione svizzera degli animali.
- A proposito di gatti…

Una famiglia che vuole andare a vedere una partita di calcio o hockey può arrivare a spendere anche 370 franchi. A calcolarne i costi è stato il periodico consumeristico K-Tipp.
La testata zurighese ha effettuato un’analisi dei prezzi praticati dalle 10 squadre della Super League (massima categoria del calcio elvetico) e dalle 14 della National League (il corrispettivo per il disco su ghiaccio) prendendo come riferimento una famiglia con due adulti e due ragazzi di 9 e 12 anni, nella tribuna opposta a quella principale (più cara). Nella situazione ipotizzata, gli adulti si concedono un bratwurst e una birra, mentre ai bambini va una porzione di patatine fritte e una bibita.
Per questa scampagnata, il prezzo più elevato è quello imposto dal Football club Zurigo, ossia 230 franchi totali. Seguono Young Boys con 227 franchi spesi, Basilea (225), Lucerna (220), Grasshopper (180), San Gallo (178), Sion (177), Servette (140), Lugano (130) e Winterthur (120).
Chi pensa di passare dal calcio all’hockey sperando di poter pagare meno si sbaglia di grosso. Il salasso maggiore è quello richiesto dallo Zugo, dove la famiglia in questione arriva a sborsare 368 franchi; ma a seconda dell’avversario e del numero di spettatori i singoli biglietti a Zugo possono ancora cambiare, perché il club adegua i prezzi alla domanda. Anche il Ginevra-Servette applica un sovrapprezzo di 5 franchi per gli avversari con molti sostenitori. Per gli altri club i prezzi sono invece fissi e sul podio dei più bassi ci sono Lugano, Ambrì-Piotta e Kloten (anche se per i primi due ancora non si sa che prezzi applicheranno per cibo e bevande).
- La notizia ripresa da tio.chCollegamento esterno.
- L’articolo originaleCollegamento esterno (in tedesco) sul portale ktipp.ch.

Nei sei mesi dall’inizio del conflitto armato tra Russia e Ucraina, la Catena della Solidarietà ha raccolto 127’490’512 franchi. Riuscendo così ad aiutare oltre 600’000 persone.
Si tratta della seconda più grande colletta nei 76 anni di storia della fondazione. La somma maggiore finora, corrispondente a 227 milioni di franchi, è stata raggiunta nel 2005 dopo lo tsunami nel sud-est asiatico. Entro la fine di settembre, la Catena della Solidarietà avrà finanziato in tutto 54 progetti con circa 30 milioni di franchi in Ucraina ma anche in altri Paesi colpiti dall’attuale crisi come Polonia, Moldavia, Romania e, in piccola parte, in Svizzera.
Nel frattempo, ha fatto sapere da parte sua la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), il numero di persone che – in fuga dal conflitto – si sono rifugiate in Svizzera supera le 60’000 unità. Entro la fine dell’anno, il loro numero potrebbe crescere finanche a 120’000, stima la SEM.
Intanto, in occasione dell’anniversario dei 21 anni dell’indipendenza dell’Ucraina dall’Unione sovietica, che cade proprio oggi, il presidente elvetico Ignazio Cassis ha ribadito la “piena solidarietà” della Svizzera allo Stato invaso.
- L’articolo completo su TVS tvsvizzera.it.
- Della situazione lavorativa dei rifugiati e delle rifugiate in Svizzera abbiamo parlato ieri.
- Il link al sitoCollegamento esterno della Catena della Solidarietà.
- Le parole di Ignazio CassisCollegamento esterno affidate a Twitter.

È leggermente aumentata negli ultimi mesi in Svizzera la quota di debitori privati che non riescono a far fronte ai loro impegni.
A fine luglio queste persone erano il 6,4% della popolazione, contro il 6,3% di gennaio. Il numero assoluto è invece salito di 3’615 unità a 556’959. I dati sono stati pubblicati oggi da Crif, società attiva nel campo dell’azione anti-frode, dei controlli di solvibilità e dell’informazione per aziende e privati, e si basano sulle domande di continuazione di un’esecuzione, sui fallimenti e sugli attestati di carenza di beni.
Con il 10,5%, Neuchâtel presenta il più alto tasso di debitori inadempienti, seguito dal Ginevra (9,9%), Basilea Città (8,4%), Vaud (8,0%), Giura e Soletta (entrambi 7,8%). Al settimo posto si inserisce il Ticino, che è al 7,7%: concretamente quindi a sud delle Alpi un debitore su 13 non fa fronte ai suoi impegni. All’estremità opposta della graduatoria, Appenzello Interno ha i migliori debitori della Confederazione (inadempienti all’1,6%) e si piazza davanti a Zugo, Uri, Obvaldo e Nidvaldo (tutti fra 2,9 e 3,1%). Il settimo miglior cantone è quello dei Grigioni, con il 4,5%.
Gli uomini hanno inoltre più debiti delle donne. Il tasso di debitori inadempienti tra i maschi di età compresa tra i 46 e i 50 anni si attesta infatti al 12%, mentre tra le femmine si ferma all’8%. Tuttavia questa differenza non è presente in tutte le fasce di età: tra i 18-25enni si registrano infatti quote analoghe per entrambi i sessi. Il tasso più alto di debitori inadempienti è comunque osservato nella fascia di popolazione composta da uomini tra i 38 e i 41 anni.
- Ne riferisce il sito de LaRegioneCollegamento esterno.
- Come funzionano le assicurazioni sociali in Svizzera? Il dossier di SWI swissinfo.ch.
- Un approfondimento su chi, pur lavorando, rasenta la povertà.

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