La televisione svizzera per l’Italia
OESCHINENSEE

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

a Berna come a Lugano, ci siamo lasciati alle spalle la forte canicola percepita durante i mesi di luglio e nella prima metà di agosto. Malgrado le giornate continuino ad essere belle e calde, si è infatti tornati a respirare. Ma alcune zone del Paese, nemmeno tanto lontane, sono ancora alle prese con la calura.

A Stabio, oggi è stato infatti registrato il 58esimo giorno canicolare di questa estate, battendo così il record che risaliva al 2003. Allora la colonnina di mercurio era rimasta sopra i 30 gradi per 57 giorni. Chi come me ama la bella stagione, non ne soffre più di quel tanto. Per gli altri, abbiate cura di voi!

Buona lettura con le altre notizie di oggi!

OESCHINENSEE
© Keystone / Anthony Anex

La qualità dell’acqua dei laghi e dei fiumi svizzeri è migliorata, ma la situazione rimane preoccupante. Ci sono ancora troppi microinquinanti e il riscaldamento globale nuoce alla diversità di flora e fauna. Ne riferisce oggi l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).

Grazie alle misure adottate negli ultimi decenni, solo una parte limitata degli inquinanti provenienti dalle aree edificate finisce oggi nei laghi e nei corsi d’acqua. Ad esempio, le concentrazioni di fosforo nei laghi sono diminuite dagli anni Ottanta. E oggi è possibile nuotare “senza rischi quasi ovunque”, precisa l’UFAM presentando il suo primo studio nazionale sullo stato delle acque.

Nonostante le bonifiche a livello locale, rimane il fatto che la qualità dell’acqua non soddisfa i requisiti minimi imposti dalla legge. I pesticidi provenienti dall’agricoltura e i farmaci presenti nelle acque reflue urbane inquinano molti corsi di piccole e medie dimensioni. Le acque sotterranee sono contaminate da nitrati e metaboliti di pesticidi, si precisa nel rapporto.

In particolare, le concentrazioni di fosforo e azoto sono ancora troppo elevate. Tutto ciò riduce la quantità di ossigeno, comportando conseguenze fatali per molti pesci e piante. Secondo l’UFAM le misure da prendere dovrebbero mirare in particolare a garantire che il sistema idrico sia in uno stato il più naturale possibile. Le acque che sono in grado di rigenerarsi sono anche “più resistenti ai cambiamenti climatici”.

neonata
© Keystone / Gaetan Bally

Mia e Noah sono stati ancora una volta i nomi più popolari attribuiti ai neonati e alle neonate in Svizzera nel 2021. Seguono Emma ed Elena per le bambine e Liam e Matteo per i bambini, indica oggi l’Ufficio federale di statistica (UST). Nella Svizzera italiana in testa alla classifica troviamo Sofia e Leonardo.

Tra tutta la popolazione residente in permanenza in Svizzera, Daniel e Maria sono i nomi più presenti. È interessante notare come sono cambiate, di anno in anno, le preferenze. Peter era il nome attribuito più spesso ai bambini nel 1961 e Maria alle bambine. Nel 1981, si è passati a Daniel e Sandra, mentre nel 2001 a Luca e Laura.

Per la prima volta, l’UST fornisceanche informazioni sui cognomi. In questa categoria, Müller è il più diffuso nel 2021. In totale, 53’686 persone in Svizzera portavano questo cognome. Seguono Meier e Schmid, portati rispettivamente da 33’054 e 30’534 persone. Tuttavia, secondo l’UST, i Müller rappresentano solo lo 0,6% della popolazione totale (8,7 milioni). La varietà di cognomi in Svizzera è enorme, tanto che se ne contano più di mezzo milione.

Prendendo in considerazione le regioni linguistiche, Müller resta il cognome più frequente nella Svizzera tedesca (49’602 persone). In Romandia è da Silva (10’220 persone), nella Svizzera italiana Bernasconi (2322 persone) e Derungs (240 persone) in quella romancia.

rifugiati dall Ucraina
© Keystone / Jean-christophe Bott

“Oggi l’11% delle rifugiate e dei rifugiati in arrivo dall’Ucraina ha un lavoro. Se si confronta il tasso di occupazione degli ucraini rispetto ad altre categorie di rifugiati – i richiedenti asilo riconosciuti o quelli ammessi provvisoriamente – è quasi il doppio”.

Con queste parole, la ministra di Giustizia e Polizia Karin Keller-Sutter ha stilato oggi un bilancio positivo a sei mesi dall’introduzione dello statuto S per chi è in fuga dalla guerra russo-ucraina. Questa differenza si spiega con le migliori qualifiche professionali delle ucraine e degli ucraini. I settori confrontati con una forte carenza di manodopera – come quelli alberghiero, della ristorazione e dell’informatica – sono quelli dove è stato rilasciato il maggior numero di autorizzazioni.

Avere un lavoro è la chiave per una maggiore indipendenza finanziaria e consente anche ai migranti di mantenere e sviluppare le proprie competenze. Esistono però ancora ostacoli, come la lingua e la custodia dei figli (l’80% dei migranti ucraini sono donne). Detto ciò, l’operazione può essere considerata “un successo”, anche perché Confederazione, Cantoni e parti sociali si sono facilmente accordati e coordinati, ha sostenuto la consigliera federale.

Ora si tratta di guardare al futuro. “Un eventuale prolungamento o abolizione dello statuto S dipenderà unicamente dallo svilupparsi della situazione in Ucraina. Questa decisione sarà presa a tempo debito e dovrà essere coordinata con i paesi dello Spazio Schengen”, ha aggiunto Keller-Sutter.

Bondo
© Keystone / Aladin Klieber

Sono passati cinque anni da quel 23 agosto 2017, quando tre milioni di metri cubi di roccia si sono staccati dal Pizzo Cengalo, in val Bregaglia, generando una delle più grandi frane avvenute in Svizzera negli ultimi 130 anni.

Il villaggio grigionese di Bondo è per poco scampato alla completa distruzione. Un evento che ha causato la morte di otto escursionisti provenienti da Germania, Austria e Svizzera. Oggi Bondo è rinato ma non dimentica la tragedia vissuta e i parenti delle vittime continuano a chiedere che venga fatta chiarezza sulle responsabilità.

“Potevamo aspettarci una frana, ma non tutto quel fiume di detriti e fango”, ricorda oggi la sindaca di Bondo di allora Anna Giacometti. I danni alle costruzioni sono stati successivamente stimati a oltre 40 milioni di franchi.

In questi cinque anni, il comune ha deciso di edificare strutture protettive più grandi e nuovi ponti. I lavori sono tuttora in corso e il progetto è stato nominato per il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa per “l’attenta integrazione delle strutture di protezione nel paesaggio culturale storico”.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR